“Dopo l’introduzione dei ticket sanitari adesso tocca alla soppressione di un buon numero di sedi di Continuità Assistenziale (ex Guardia medica) in Basilicata. Solo con i tagli non si garantisce buona sanità”. E’ quanto afferma il sen. Egidio Digilio (Fli) condividendo e sostenendo le proteste che stanno emergendo in questi giorni da parte di sindaci, amministratori comunali ed associazioni di utenti tra i quali il Tribunale del Diritto del Malato di Lagonegro. “Il rischio è grave e riguarda la privazione per i cittadini e categorie sociali deboli – dice Digilio – di un presidio medico- assistenziale che nei fine settimana, nei giorni festivi e durante la notte, specie in piccoli comuni delle aree più interne, è l’unica tutela della salute pubblica. Tra l’altro il provvedimento allo studio del Dipartimento Salute della Regione costringerà al ricorso al Pronto Soccorso degli ospedali “intasando” il lavoro degli ospedali, costringendo i cittadini a lunghi percorsi e a sostenere spese aggiuntive”. Nel ricordare che la graduatoria definitiva unica regionale valida per il 2011 dei medici di medicina generale è stata pubblicata con delibera n. 977 del 05.07.2011 del Dipartimento Salute della Regione, quindi meno di due mesi fa, Digilio aggiunge che “essa dovrebbe garantire anche la copertura di tutte le sedi di Continuità Assistenziale (ex Guardia medica) della Regione Basilicata. Un migliaio i medici in graduatoria che perderebbero una delle rare opportunità di lavoro nella nostra regione nonostante i continui impegni a fermare la fuga dei cervelli. Colgo inoltre una grande contraddizione tra quanti in Regione difendono l’esistenza dei piccoli comuni e contemporaneamente pensano di eliminare un presidio di salute pubblica. Mi aspetto la stessa iniziativa di protesta di Anci e Comuni sotto la sede della Giunta regionale che – conclude – abbiamo registrato in questi giorni contro la manovra del Governo sotto Palazzo Chigi”.
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