Il consigliere regionale nell’annunciare l’adesione di Sel alla pdl di iniziativa popolare per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, ricorda che i punti di raccolta delle firme saranno a Potenza in Via Armellini e a San Giovanni Bosco
L’adesione di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) all’iniziativa promossa da Legambiente insieme alle principali associazioni ambientaliste, forze sindacali e personalità del mondo della scienza e della cultura per la presentazione di una legge di iniziativa popolare per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e per scongiurare il ritorno del nucleare in Italia è stata annunciata dal presidente del gruppo Sel in Consiglio regionale Giannino Romaniello.
Sabato 13 novembre, a Potenza, a partire dalle ore 9.30 nelle scale mobili di via Armellini e domenica 14 nei pressi della chiesa San Giovanni Bosco, si organizzeranno banchetti per la raccolta di firme della proposta di legge.
“L’iniziativa nella nostra regione che è macrofornitrice di idrocarburi, in particolare petrolio – sottolinea Romaniello – riveste aspetti particolari in quanto la produzione di energia da fonti rinnovabili sostenibili, che contribuisce alla riduzione delle emissioni inquinanti e di gas climalteranti, deve essere riconosciuta di pubblica utilità ai fini della premialità e delle agevolazioni procedurali nel rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici esistenti e delle previsioni urbanistiche e relative varianti di Comuni, Province, Regioni per l’attuazione dei piani di produzione delle energie da fonti rinnovabili”.
“Il riconoscimento di pubblica utilità della produzione di energia da fonti rinnovabili sostenibili – continua Romaniello – comporta il diritto ad un’equa e congrua remunerazione dell’energia prodotta. Inoltre, la programmazione dell’adeguamento e dello sviluppo della rete elettrica deve essere finalizzata a favorire l’allaccio della generazione distribuita e in particolare delle fonti
rinnovabili”.
“Si tratta – continua Romaniello – di favorire in particolare lo sviluppo delle cosiddette “Smart-Grid” (reti intelligenti), degli “Smart-Meter” (contatori intelligenti) e dei sistemi d’utenza intelligenti, delle stazioni di “Smart-charging” (ricarica intelligente) delle auto elettriche, nonché l’adozione di sistemi di tariffazione volti a premiare il risparmio energetico e a indurre l’utenza ad evitare le ore di punta, favorendo lo spostamento dei consumi differibili (lavatrice, lavastoviglie ecc.) nelle ore di minore domanda elettrica.
“Le mancate risposte del Governo alle sollecitazioni per accrescere la produzione energetica da fonti rinnovabili nascondono una diversa strategia: affidare la riduzione delle emissioni climalteranti e la diversificazione dal petrolio all’avventura nucleare, cioè a una fonte non rinnovabile, che non ha risolto i problemi delle scorie radioattive e della sicurezza, che diminuirebbe le emissioni solo per una quota modesta della produzione di elettricità, e solo dopo il completamento delle centrali, ben oltre il 2020, data entro la quale gli altri paesi Europei avranno già ridotto le loro emissioni del 20% ed oltre”.
“Una scelta che da tempo la Regione Basilicata e le comunità locali – conclude il presidente del gruppo Sel – sta contrastando con ogni mezzo ed iniziativa”.