EDILIZIA: NUOVO ALLARME DA OSSERVATORIO FENEAL-UIL

Un nuovo forte allarme sulla situazione occupazionale nel comparto delle costruzioni, dopo quello lanciato solo qualche giorno fa dai sindacati di categoria dei lavoratori edili lucani – Fillea, Filca e Feneal – arriva dai dati diffusi dall'Osservatorio Feneal-Uil in collaborazione con il Cresme. La previsone effettuata a livello nazionale è quella di una perdita di 126 mila posti di lavoro entro la fine del 2010, di cui non meno di 1000-1300 riguardano la Basilicata.

“L'attesa per una vera ripresa si sposta così al 2012 – sottolinea la Feneal-Uil – ma questo vuol dire ancora cassa integrazione, disoccupazione e distruzione di posti di lavoro e di imprese che sarà difficile poi recuperare. Ecco perché Governo e Parlamento si devono svegliare: la manovra correttiva, pure inevitabile, non può essere la sola risposta alla crisi. Servono invece interventi positivi sul sostegno all'occupazione, sugli investimenti, sulle opere di manutenzione e di modernizzazione del territorio. Ecco perché rilanciamo l'idea di un patto decennale sulla prevenzione e manutenzione del territorio sottratto alle logiche della lotta politica e dotato di risorse certe”.

Per il segretario generale regionale della Feneal-Uil Domenico Palma “Governo, Parlamento e Regione devono quindi capire che l'unico volano reale per riagganciare la crescita resta quello delle costruzioni e servono allora scelte politiche coraggiose e rapide, dando al settore quella centralità economica e sociale che merita. Ci vuole un progetto complessivo forte, con interventi decisi e con tempi rapidi. Occorre un intervento che sia in grado di sostenere il settore nei prossimi mesi, servono urgenti politiche di sostegno agli enti locali finalizzate alla messa in cantiere di piccole opere, servono politiche di sostegno alla piccola e media imprese in termini di tenuta dei rapporti con il sistema bancario ma soprattutto l'estensione della Cigo a 12 mesi, come per l'industria. Dal nostro punto di vista questo lo consideriamo un passaggio cruciale per l'economia ed il futuro, ma anche per i rapporti fra istituzioni e sindacato. E noi siamo determinati a non mollare la presa”.

BAS 05

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