Diglio (Fli) su politiche regionali occupazione femminile

“Ma l’assessore alla F.P.-Lavoro Mastrosimone oltre alle opportunità offerte dal Programma-obiettivo 2010 per l'incremento e la qualificazione dell'occupazione femminile, che porta la firma del sottosegretario al Lavoro Viespoli, ha qualche idea su cosa può fare in proprio e come forma aggiuntiva il suo Dipartimento e la Giunta regionale sempre in tema di occupazione femminile e per superare il divario tra uomini e donne al lavoro?”. E’ l’interrogativo che pone il sen. Egidio Digilio (Fli).
“Dai resoconti giornalistici della conferenza stampa di ieri – continua Digilio – si registra che si è voluto illustrare e dare ampio risalto, giustamente, al provvedimento, varato dal Comitato Nazionale di Parità e Pari Opportunità nel Lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Mi pare però che non sia emersa nessuna idea, nessun progetto neanche semplicemente annunciato per dare almeno un segnale su cosa può fare, autonomamente, la Regione, in questa nuova fase di programmazione del PO FSE 2007-2013 che pure rappresenta un “salvadanaio” da cui attingere per incentivare la creazione di imprese femminili o progetti integrati di rete e programmi di nuova occupazione per donne e uomini. Né tanto meno è stato tentato un bilancio su quali risultati sarebbero stati raggiunti dalla precedente spesa del FES. Siamo invece ancora di fronte a segnali di politica autoreferenziale, tutt’altro che “buona politica”, vale a dire una politica fatta di conferenze stampa, di convegni e comunicati con pochi, pochissimi provvedimenti propri, perché specie in questo specifico settore, i provvedimenti del Governo sono gli unici esistenti. Nei giorni scorsi ho denunciato che il Dipartimento Formazione e Lavoro è bloccato. Non penso che siano sufficienti il Catalogo Regionale di Alta Formazione e i bandi per i master universitari, provvedimenti di ordinaria amministrazione e per altro ereditati dal precedente assessore, per dare prova di ripresa dell’attività di un settore che ha grandi potenzialità e benefici diretti per l’occupazione anche femminile”.
bas 02

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