“I ritardi nella spesa dei fondi comunitari da parte della Regione Basilicata continuano ad essere sottovalutati soprattutto perchè non si prendono sul serio i rischi di restituire all’Unione Europea somme consistenti. Il Governatore De Filippo convochi un incontro operativo con i parlamentari e alcuni degli europarlamentari del Mezzogiorno e definisca un piano di impegni spiegando cosa intenda fare e quale può essere l’aiuto dei parlamentari”. Ad affermarlo è il sen. Egidio Digilio.
“La questione è talmente seria da non consentire inutili polemiche e pertanto lasciamo parlare i numeri: per il Fse, al 30 giugno scorso gli impegni di spesa del POR Basilicata 2007-2013 hanno raggiunto il 23,36% del contributo e i pagamenti effettivi sono fermi al 14,50%; per il Fesr gli impegni di spesa sono al 23,66% e i pagamenti al 15,6%. Più preoccupante la situazione del Psr: al 31 agosto scorso, l’avanzamento di spesa è al 12,9% e 33 milioni di euro sono a rischio disimpegno automatico se non si spende entro il 31 dicembre prossimo. Diventa perciò necessario capire le motivazione nella lentezza della spesa, a partire dai tempi lunghi dell’Arbea nel pagamento degli aiuti comunitari. La Giunta Regionale in proposito – continua Digilio – deve ammettere che il tentativo di innovare procedure e snellire i tempi, messo in atto con il commissariamento dell’Arbea, non ha dato alcun risultato apprezzabile. In Parlamento è in discussione un disegno di legge per modificare l’attuale sistema di spesa per i Psr che non può essere superficialmente bollato, come avviene da parte del centrosinistra, come “manovra accentratrice” di compiti e funzioni se poi non si è in grado di presentare proposte alternative e soprattutto credibili per scongiurare il rischio di disimpegno automatico. Il confronto – dice il senatore lucano – deve essere sereno, senza pregiudiziali, accogliendo le indicazioni che sono venute negli ultimi giorni da iniziative importanti della Cia a Matera e della Coldiretti a Potenza. Noi siamo disponibili a farlo nell’interesse del mondo agricolo lucano“.
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