Digilio (Fli), da aree Sud nuovo modello federalista

“L’iniziativa avviata da 16 Comuni della provincia di Cosenza e dal comitato denominato ''Passaggio in Lucania'', insieme a quella promossa da tempo da altri 15 Comuni del Cilento e del Vallo di Diano per costituire la 'Grande Lucania', rappresentano esempi concreti della nuova, forte e per tanti aspetti innovativa domanda autonomista che viene da territori e comunità meridionali”. A sostenerlo è il sen. Egidio Digilio (Fli) per il quale “la Basilicata può diventare un modello di federalismo da contrapporre a quello leghista, un modello di federalismo solidale e di cooperazione tra Comuni e Regioni, nell’ambito dello spirito dell’unità nazionale. Va colta infatti l’esigenza comune ai 31 Comuni delle province di Cosenza e di Salerno di ridefinire i confini amministrativi di aree limitrofe alle province di Potenza e di Matera per avvicinarle alle istituzioni provinciali e regionale e garantire risposte più efficienti ed efficaci alle rispettive popolazioni. Altro che spinte secessioniste o anti-unitarie che continuano a venire dalla cosiddetta Padania. Da noi, ancora una volta, viene un buon esempio di come intendere l’unità nazionale articolando in maniera diversa le istituzioni locali. Per la regione Basilicata – continua il senatore lucano – è una grande opportunità per superare il limite demografico che oggettivamente rappresenta un problema per il futuro della comunità lucana. A differenza del Governatore De Filippo noi non pensiamo che “meno siamo e meglio stiamo”. Tutt’altro, la regione Basilicata ha la possibilità di raggiungere ed anche superare la soglia del milione di cittadini residenti che la metterebbe al riparo da ogni rischio non certamente di scomparsa, come si paventava una volta, ma di riduzione di servizi importanti (si pensi a quelli ferroviari) e di uffici statali.
Il primo sostenitore di questo nuovo processo federalista, tutto ancora da sperimentare – dice Digilio – è il presidente della Camera Gianfranco Fini convinto assertore che solo un approccio superficiale puo' porre in contrapposizione federalismo ed unita' nazionale. Piuttosto il federalismo è destinato a rinnovare il modo in cui concepiamo l'unità d'Italia ed è quindi necessario far funzionare il nostro sistema di governance in modo che diventi fattore di crescita, di sviluppo sostenibile, di coesione sociale e di competitività e non di conflittualità e di paralisi decisionale. Se la scelta del federalismo è irrinunciabile, rimane da affrontare la questione che attiene alla necessità di individuare lo specifico modello di Stato federale. E finora – come sottolinea il Presidente Fini – non siamo stati in grado di farlo in modo adeguato".
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