“Tra i tanti consigli di queste ore rivolti al segretario nazionale del Pd in Basilicata per aiutarlo, persino attraverso un promemoria, a studiare il “caso lucano”, vorrei aggiungerne uno: per comprendere il cosiddetto modello del Pd lucano non si può prescindere dalla tradizione democristiana e dall’apporto storico che è venuto dal presidente Emilio Colombo”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della Dc della Basilicata Giuseppe Potenza, secondo il quale “l’attuale fase di dialettica interna al Pd risente fortemente, nonostante più di qualcuno tenti di esorcizzarlo, della cultura democristiana. Anche se il nostro percorso politico è differente, non sopportiamo però l’ipocrisia di quanti presentano a Bersani un partito che vorrebbero abbia archiviato il passato della tradizione democristiana se non addirittura rinnegato. Affidiamo pertanto a Bersani le parole del Presidente Colombo pronunciate il 18 aprile 1998 in occasione dei 50 anni della DC: “Non basta premettere la fede assoluta nel bipolarismo, prima di ogni ragionamento politico. li bipolarismo è un processo faticoso, lungo, un itinerario, non una formula assolutoria dell’anima. Esso costituirà una risposta compiuta solo quando saprà rispondere ad una domanda di senso, cioè quando consentirà a ognuno di votare secondo un’idea e una speranza liberamente collegata al valori di fondo dl una società pluralista. Tra le affermazioni preferite da Alcide De Gasperi: “Uniti siamo forti, se siamo forti saremo liberi”. E per noi il valore della libertà che è il discrimine. Noi democristiani, che non viviamo di nostalgia, siamo consapevoli che con la fine dell’esperienza storica della Democrazia cristiana è avvenuta, da un lato, la dispersione dei credenti nelle varie formazioni partitiche costrette a muoversi in un sistema bipolare che produce spesso alleanze spurie, e dall'altro, molti, anche a causa del degrado morale e progettuale dei partiti, hanno privilegiato l'impegno religioso più che quello civile. Il disorientamento nell’area cattolico-democratico-popolare ha dunque ragioni profonde, a partire dalla mancanza di interlocutori all’interno di una classe dirigente sempre più autoreferenziale e distante dai problemi della gente e non è pensabile che ci possa essere chi tenta di approfittarne, magari illudendosi che basta inventarsi una componente interna al Pd”.
Bas 03