“Il risorgimento italiano, oltre ad essere stato uno straordinario moto di uomini e donne verso l’indipendenza politica e la libertà individuale è stato anche il primo grande tentativo di fondare, in Italia e in epoca moderna, una ‘filosofia civile’.
Costituì cioè il tentativo di attualizzare in una concreta azione storica l’antico sogno di libertà e di unità presente da secoli nella cultura italiana, orientandolo secondo una precisa idea di società, che prevedeva la nascita di una civiltà basata sull’intelligenza, sul merito, sulla laicità”. Lo afferma in una comunicato il segretario provinciale di Potenza del Psi Donato Cutro.
“Ancora oggi – prosegue – noi dibattiamo i temi che furono di quella stagione: le forme di incivilimento di una società statica, le modalità di gestione dell’unità nazionale, le pratiche di una trasformazione politica. Ancora oggi un grande insegnamento ci deriva da quell’epoca: l’edificazione di un progetto “dell’ uomo di fatto” definito anzitutto alla luce del suo radicamento nel tessuto sociale-politico della storia, quale matrice originaria di ogni possibile mutamento.
La festa del socialismo tricolore, in questi giorni a Roma è stata questa, una testimonianza sulle radici della nostra storia e della nostra identità che ha una sua concreta destinazione sociale nel presente, un filo mai interrotto, nato ieri, per dare soluzioni alle problematiche di oggi, come la natura dell’identità nazionale di fronte a rinnovate istanze di cittadinanza o la declinazione di un’ipotesi di unità federalista. Questi temi, così attuali, i cui orientamenti primari furono affrontati in quegli anni, testimoniano che è nel Risorgimento che troviamo le radici del rinnovamento storico della coscienza civili italiana.
Il socialismo tricolore, come ha testimoniato l’iniziativa, al pari di una rinnovata “filosofia civile”, – sottolinea Cutro – si propone come luogo della definizione, ideale e politica, di un rinnovato senso della Nazione, che necessita urgentemente di essere elaborato e fattivamente declinato alla luce dei più macroscopici fenomeni sociali, come sono la presenza ormai di generazioni di “nuovi italiani” o la emigrazione delle nostre risorse più giovani e dei nostri qualificati talenti. Insomma il luogo per ridefinire il senso del merito, della cittadinanza, dell’appartenenza, della responsabilità.
Come nel risorgimento, siamo tutti chiamati a questo compito: sta a noi accettarlo e farne un nuovo vessillo di nazionalità”.
BAS 05