Consorzi bonifica, Venezia: passare dalle parole ai fatti

Il consigliere del Pdl, facendo seguito alla interrogazione, chiede “la ragione per la quale dal 2008 si siano prorogati gli Organi consortili dei tre Enti senza, nel contempo, attuare l’annunciata riforma”

“Dopo le recenti manifestazioni organizzate dai dipendenti dei tre Consorzi di Bonifica che operano sul territorio regionale (due in provincia di Potenza ed uno in quella di Matera), che fanno seguito a decise prese di posizione da parte di organizzazione autonome di operatori agricoli del metapontino, invitiamo, nuovamente, il presidente De Filippo e l’assessore all’agricoltura Mazzocco a passare dalle parole ai fatti”. E’ quanto dichiarato dal consigliere del Pdl, Mario Venezia.

“E’ necessario avere risposta, in Consiglio regionale – continua Venezia – alla nostra interrogazione sulla ragione per la quale dal 2008 si siano prorogati gli Organi consortili dei tre Enti senza, nel contempo, attuare l’annunciata riforma. Il presidente De Filippo deve abbandonare la politica del rinvio e degli annunci per passare a quella ‘del fare’. Al momento, Il Popolo delle Libertà non può che constatare che, nella passata legislatura regionale quanto nella presente, non vi è stata, nè si intravede la capacità della sinistra di introdurre alcun cambiamento di rotta. Si persegue, infatti, nella strategia del ‘lasciar stare’. Anche l’assessore Mazzocco , che di annunci ne ha fatti non pochi, non pare essere nelle condizioni di poter introdurre, nelle Istituzioni agricole regionali, quelle innovazioni che tutto il mondo agricolo attende ormai da troppo tempo, a cominciare dal riordino del proprio Dipartimento, che non ci risulta essere un modello di efficienza, permanendo ancora, ad oggi, una chiara confusione tra le attività di gestione e quelle, più proprie, di programmazione e supervisione. L’Alsia, l’Arbea ed i Consorzi di Bonifica vivono, da tempo, stagioni di grande difficoltà operativa, o meglio di vera paralisi amministrativa. Gli Enti consortili sono al limite del collasso finanziario. Attendere oltre è da incoscienti. I debiti accumulati sono consistenti, altrettanto i crediti, che vantano persino nei confronti di Enti pubblici, superano i diversi milioni di euro. Ma, di fronte a questo sconcertante stato di cose, le risposte giunte dai governi di sinistra sono state irrisorie. Nessun fatto concreto. Nel migliore dei casi vi è stato qualche provvedimento tampone, del tutto occasionale oltre che inutile.

“Allo stato attuale – afferma Venezia – la sola soluzione che il presidente De Filippo è in grado di individuare è l’unificazione dei tre Enti per contenere le spese di gestione. La proposta, che potrebbe anche essere accolta nell’ottica del contenimento della spesa, non appare essere sufficiente a risolvere i problemi pregressi (come il debito gravante sui tre Enti) e quelli futuri (evitare l’indebitamento quando non è possibile assicurare il flusso delle entrate). Occorre, quindi, che la Regione affronti complessivamente il nodo della gestione delle risorsa idrica per uso irriguo e quella per uso industriale, definendo le priorità di interesse e riservandosi chiari e precisi margini di intervento quando se ne creino le condizioni. Al momento, appare evidente che è necessario provvedere in tempi brevi al riordino dei tre Enti per riconsegnarli al mondo agricolo lucano che deve assumersi la responsabilità della gestione in una cornice legislativa chiara e funzionale”.

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