Il consigliere al Comune di Potenza di Potenza, Antonino Imbesi (Pdl), in una nota, ha comunicato di aver chiesto al sindaco della città e all’assessore all’Ambiente di prevedere per la città di Potenza la messa in opera dell’impianto Thor, un sistema sviluppato di recente dal Consiglio nazionale delle Ricerche insieme alla Società Assing Spa di Roma.
“Il sistema Thor – ha detto il Consigliere Imbesi – permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti e trasformarli in materiali da riutilizzare e in combustibile dall’elevato potere calorico, senza passare per i cassonetti separati della raccolta differenziata. È un passo oltre la raccolta differenziata e il semplice incenerimento, con cui i rifiuti diventano una risorsa e che comporta un costo decisamente inferiore a quello di un inceneritore. Thor (Total house waste recycling – riciclaggio completo dei rifiuti domestici) è una tecnologia ideata e sviluppata interamente in Italia dalla ricerca congiunta pubblica e privata, che si basa su un processo di raffinazione meccanica dei materiali di scarto, i quali vengono trattati in modo da separare tutte le componenti utili dalle sostanze dannose o inservibili. Un tale sistema sarebbe fondamentale per la nostra città e ridurrebbe sensibilmente l’attuale problema della spazzatura…”
Imbesi ha reso noto che, un po’ come un ‘mulino’ di nuova generazione, l’impianto Thor riduce i rifiuti a dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di millimetro: il risultato dell’intero processo è una materia omogenea, purificata dalle parti dannose e dal contenuto calorifico, utilizzabile come combustibile e paragonabile ad un carbone di buona qualità.
“Il combustibile che si produce con la miniaturizzazione – ha sottolineato il Consigliere – è utilizzabile, secondo i ricercatori del CNR, con qualunque tipo di sistema termico, compresi i motori funzionanti a biodiesel, le caldaie a vapore, i sistemi di riscaldamento centralizzati e gli impianti di termovalorizzazione delle biomasse. Questo significa che l’impianto è completamente autonomo: consuma infatti parte dell’energia che produce e il resto lo cede all’esterno!”
Imbesi ha reso noto che il primo impianto THOR, attualmente in funzione in Sicilia, riesce a trattare fino a otto tonnellate l’ora e non ha bisogno di un’area di stoccaggio in attesa del trattamento; è completamente meccanico, non termico e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, anzi può essere acceso solo quando serve, limitando o eliminando così lo stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti odori.
“L’impianto – ha continuato il Consigliere Comunale – è, inoltre, stato progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le emergenze e in tutte le situazioni dove è necessario trattare i rifiuti velocemente, senza scorie e senza impegnare spazi di grandi dimensioni, con un costo contenuto: un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro. Altro che i venti milioni spesi per l’inceneritore realizzato a Potenza che di fatto è ancora inutilizzabile!”
Imbesi ha comunicato che un impianto di meccano-raffinazione di taglia medio-piccola da 20 mila tonnellate di rifiuti l’anno presenta costi di circa 40 euro per tonnellata di materiale, mentre, per una identica quantità, una discarica ne richiederebbe almeno 100 e un inceneritore 250, soldi a cui vanno aggiunte anche le spese di gestione, e in particolare le spese legate allo smaltimento di scorie e ceneri per gli inceneritori o della gestione degli odori e dei gas delle discariche, entrambi inesistenti nel Thor.
“Per fare un esempio concreto delle sue possibilità – ha riferito il Consigliere Imbesi – basti pensare che secondo il CNR un’area urbana di 5000 abitanti produce mediamente circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi: con esse Thor permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti. Il resto dei rifiuti è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di micronizzazione. Inoltre il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle 15000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, quindi, non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista biologico, pur creando un combustibile”.
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