“Cogliamo l’occasione per commentare la nota dell’INPS pubblicata in data odierna, nella quale si dà risalto al notevole incremento di consultazioni al sito dell’Istituto.
I cittadini che hanno visitato il sito dell’INPS sono più di 450mila con un aumento di circa il 30% rispetto al mese di febbraio 2010, i dati dell’Inps sono tutti in aumento rispetto allo scorso anno, un incremento frutto dell’incisiva ed efficace campagna di comunicazione promossa dall’Istituto”.
La Cisal di Potenza, – spiega in un comunicato diffuso dal segretario provinciale Anna Maria Verrastro – valutando positivamente l’operazione di telematizzazione messa in campo dall’Inps e auspicando che i servizi resi telematicamente ai cittadini diventino sempre più efficienti, soprattutto in un territorio come quello lucano e come in molte zone del mezzogiorno, in cui i centri urbani soffrono l’isolamento e l’abbandono per le precarie infrastrutture, non può però prescindere da una valutazione di carattere sostanziale.
L’incremento delle visite al sito è il sintomo che tutto va bene, oppure i dati forniti dall’Istituto sono sterile azione di marketing, senza l’analisi concreta dei risultati ottenuti dalle censite “visite” al giorno?
Se si prende in esame, ad esempio, la difficile situazione che interessa le domande inoltrate per il riconoscimento dell’invalidità civile, si può affermare che i ritardi e le attese sia per le convocazioni a visita sia per le notifiche dei verbali sono lontani da un’ottica di efficienza e a volte (come nei casi di procedura d’urgenza previsti dalla L.80/2006 per le malattie neoplastiche) sono addirittura fuori dai canoni previsti dalla legge.
Dobbiamo, quindi, fare un plauso di encomio all’INPS per lo sforzo comunicativo e per l’intenzione di portare telematicamente i servizi a domicilio ai cittadini, resta però la realtà che ancora tanto è il lavoro da svolgere e, che i dati numerici forniti dall’Istituto se non sono confrontati e analizzati con il reale uso della fruizione dei servizi restano unicamente numeri.
Siamo dell’avviso, infatti, che è inutile poter inviare le domande online (peraltro con procedure non sempre accessibili a tutti) se per essere convocati a visita si aspettano sei mesi (o anche più) e se per avere il verbale di notifica dell’accertamento bisogna spettarne minimo altri 4.
O si utilizza la tecnologia a vantaggio concreto, sia in termini di qualità che in termini di attese procedurali, oppure ci risulta davvero inutile investire in statistiche che non ci spiegano se l’aumento dei click, ad esempio, è dovuto al considerevole numero di domande inviate dai Patronati che obbligatoriamente hanno dovuto accedere al canale telematico, oppure quanto la crescita dell’uso del sito Inps sia direttamente proporzionale ai tempi di definizione delle domande inoltrate.
Ci aspettiamo, quindi, uno studio in questi termini, di comparazione delle innovazioni e degli effettivi benefici concreti tratti dai cittadini. Auspichiamo cioè non il boom di visite, ma il boom di una innovazione che vede tempi celeri nella definizione delle pratiche e maggiore qualità dei servizi resi, spesso diretti alle persone più bisognose”.
BAS 05