Cia su situazione settore vinicolo

Al Vinitaly il bicchiere è sempre mezzo pieno. Il problema comincia quando finisce il Vinitaly con i viticoltori lucani alle prese con i prezzi delle uve in caduta verticale e con costi in costante crescita: è il commento di Paolo Carbone, responsabile dell’Ufficio Economico della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata.
Se infatti il 2010 è stato più di una “buona annata”, con una performance eccezionale dell’export, ecco perché ora la parola d’ordine deve essere “promozione”. Il successo del nostro vino all’estero -osserva la Cia- va pubblicizzato, valorizzato, incentivato. Ora basta muoversi in ordine sparso, col rischio di duplicazioni e sovrapposizioni, serve una strategia unitaria che assicuri l’efficacia delle azioni di promozione del vino “made in Italy”, nell’ottica di radicarsi nei mercati già esistenti ma anche di trovare nuovi sbocchi dove esportare. La situazione che sta vivendo il settore vitivinicolo in fondo –sottolinea Carbone responsabile Ufficio Economico Cia – è lo specchio delle difficoltà dell’agricoltura. C’è però la riscoperta di antiche tradizioni, di usanze secolari e, quindi, anche delle cantine. Si approfitta di un “week-end” per un percorso eno-turistico per assaggiare e scegliere le etichette. Per incontrare chi le produce e visitare il posto dove l’u va si trasforma in vino. Quello che Turismo Verde-Cia farà il 17 aprile prossimo con la Giornata dell’Agriturismo.

Bas 03

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