CIA: DISAGI AD AGRICOLTORI PER LETTERE INPS

Centinaia di agricoltori lucani hanno ricevuto negli ultimi giorni lettere raccomandate dell’Inps con le quali si comunica la possibile esistenza di un debito previdenziale e, nel caso questo sia reale, l’interruzione dei termini prescrizionali per il recupero dello stesso da parte dell’ente pensionistico. Una comunicazione che sta provocando profondi disagi e grandi preoccupazioni nelle aziende agricole con centinaia di produttori che si sono rivolti agli uffici comprensoriali e comunali della Cia e del Patronato Inac.
A riferirlo è il responsabile dell’Ufficio Sociale della Cia-Confederazione italiana agricoltori Basilicata Vito Pace che è intervenuto nei confronti degli uffici dell’Inps chiedendo di risolvere al più presto un problema che rischia di causare difficoltà e ulteriori oneri per le imprese agricole.
“Attraverso i nostri uffici sul territorio, si è accertato, infatti, che le lettere –sottolinea Pace – vengono inviate a partire da archivi datati (trentennali), incrementati dall’iscrizione di nuovi soggetti potenzialmente debitori e mai aggiornati in relazione alle posizioni sanate, per comprovato pagamento di quanto richiesto (condoni, ristrutturazione dei debiti agricoli; pagamento cartelle esattoriali)”. Tutto ciò sta comportando -afferma ancora il dirigente del Patronato Inac-Cia “l’invio di numerose comunicazioni relative a debiti inesistenti, riferite a posizioni anche molto vecchie (fino agli anni 80), talvolta intestate a soggetti deceduti. Si sta, insomma, creando una situazione di allarme e di disagio. Così viene attivata per l’ennesima volta la ricerca, il controllo e l’esibizione di ricevute ed altri documenti cartacei, spesso già in possesso dell’istituto, che non si può assolutamente tollerare”.
“A nulla vale quanto l’Istituto scrive nella lettera in merito al fatto che se l’interessato accerta l’insussistenza del debito indicato o l’avvenuta sanatoria della pendenza, della stessa non va tenuto conto. L’agricoltore sottoposto ciclicamente (ogni cinque anni) a tale ‘bombardamento’ e desideroso di chiudere tale ‘telenovela’, si attiva per l’ennesima volta per produrre i documenti, sperando finalmente nell’aggiornamento dell’archivio, che puntualmente non avviene. E la conseguenza è una sola: passato il quinquennio si riparte con la prossima puntata”.
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