Cantante lucana a giornata mondiale contro violenza su donne

“Libere di essere”, questo è il motto dell’evento promosso dall’Assessorato promozione dei Servizi Sociali e della salute di Roma Capitale e dall’Associazione culturale PantaRei, al Cinema Anica di Roma (Via Regina Margherita n.286), il prossimo giovedì 25 novembre, ore 16.30, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

L’incontro sarà animato da esperti, tra cui il magistrato Simonetta Matone, e da tante donne del mondo dello spettacolo che daranno testimonianza della loro solidarietà. Inoltre, scrittori e politici, che si interrogheranno sul fenomeno della violenza sulle donne, che ha riempito negli ultimi mesi le pagine di cronaca, in un crescendo doloroso di abusi e di sofferenza.

E proprio dalla cronaca arriva una delle protagoniste della manifestazione, Vittoria Siggillino, cantante e giornalista lucana, che si esibirà dal vivo, cantando “Quanto costa essere donna”, l’emotional song che racconta un’aggressione subita personalmente, da parte di un noto personaggio dello spettacolo nel corso di una intervista. Proprio dalla denuncia di un'esperienza così terribile, il paroliere Gianni Belfiore ha tratto spunto e scritto il brano “Quanto costa essere donna”, fotografia di uno stupro, ma contro ogni forma di violenza.

Il brano ha ricevuto l’encomio del Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, che ha scritto: “Un’anima violata soffre come e più di un corpo
abusato: le ferite interiori si rimarginano con più difficoltà. In “Quanto costa essere donna” ritroviamo tutto questo: l’ansia, l’angoscia, di chi è vittima del delirio della violenza. Ritroviamo i segni che l’arroganza e la ferocia dell’abuso lasciano nell’anima. Grazie all’emotional song “Quanto costa essere donna”, un genere assolutamente innovativo, le note acquistano un peso diverso. Il canto di Vittoria Siggillino come forma di liberazione, il canto come forma di pacifica ribellione all’ingiustizia. Attraverso le note, questa denuncia, questa consapevolezza, arriva a molti, si diffonde tra noi, ci educa, affinché nessuna forma di violenza contro le donne sia tollerata”.
(bas – 04)

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