Per il consigliere regionale del Pd “non possiamo continuare a camminare, mentre il resto del mondo, già da un pezzo, ha imparato a correre”
“L’interessante dibattito che ha caratterizzato la seduta di ieri del Consiglio regionale sulla relazione presentata dall’assessore Restaino nella riunione del 19 ottobre, sulle misure per il rilancio del sistema economico Basilicata, ha dato la possibilità, a tutti i gruppi presenti in Consiglio, di proporre riflessioni e mettere in campo proposte utili a definire il modello di rilancio del sistema economico lucano”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pd, Luca Braia.
“L’occasione è stata troppo ghiotta – prosegue Braia – per non tornare a porre l’accento sul fatto che è arrivato il momento anche per la nostra Regione di accelerare e di voltare pagina, di provare a rilanciare il tessuto economico locale con una serie di misure a sostegno soprattutto delle Pmi, in particolare di quelle appartenenti ai settori per i quali la Basilicata è più vocata. Nelle valutazioni di contesto non si può non partire dalla disanima prodotta dall’assessore alle Attività produttive, Ermionio Restaino, alla quale ho incrociato il rapporto Svimez assieme alla mia personale esperienza di imprenditore ieri ed uomo delle istituzioni oggi”.
“Appare chiaro – prosegue l’esponente del Pd – che esiste l’impianto normativo a cui si è dato attuazione, ma è pur palese che i tempi relativi ad istruttorie ed altre procedure burocratiche sono fuori da ogni logica, economica e politica. Nel rapporto del Dipartimento ho letto di concetti importanti come innovazione, diffusione delle nuove tecnologie, potenziamento del capitale umano ed implementazione delle attività di ricerca, ma nel mio intervento ho voluto sottolineare come è necessario anche integrare quei concetti”. “Prima di tutto – afferma Braia – con il valore della coesione, uno più uno uguale tre, in una parola sinergia; aggregazione di aziende che, aldilà dei distretti, creino consorzi ‘sovraterritoriali’ con obiettivi comuni (minor costi, maggior efficienza, competitività da vendere oltre che nei confini regionali, anche a livello nazionale ed internazionale; vere ‘Strutture di rete’ attuabili attraverso quei contratti di rete che superano di fatto la dimensione territoriale e con cui due o più imprese decidono di condividere servizi di acquisto, subforniture, logistica, progettazione, comunicazione). In secondo luogo, il supporto alle imprese del settore dei servizi avanzati, dell’Ot e dell’Ict, tra le poche in grado di produrre occupazione di qualità, con bandi e misure di sostegno pensate appositamente per il settore per compensare le lacune dei precedenti bandi le cui proposte sono state assolutamente marginali (nell’ordine del 5%). In particolare, per il settore dell’Ict necessitano anche importanti investimenti per la diminuzione del digital divide (fondamentale per la ‘geografia’ della nostra Regione) e la informatizzazione della Pubblica Amministrazione, da rendere più efficiente e più efficace; così come per l’Ot diventa necessaria una progettualità istituzionale da rivolgere alle imprese presenti sul territorio a difesa del nostro ambiente e delle nostre risorse naturali”. “Altri momenti importanti – prosegue ancora Braia – sono la semplificazione delle procedure amministrative con un utilizzo appropriato degli strumenti informatici e sublimando la tanto utile legge Bassanini (Legge 15 marzo 1997, n. 59); l’introduzione di sistemi d’incentivazione automatica legati alla defiscalizzazione regionale anche con micro interventi che favoriscano immediatamente investimenti più ridotti in entità (sino a 50.000 euro per esempio). Occorre, poi, rendere appetibili le aree industriali della regione, attraverso una progressiva riduzione dei costi dell’energia, migliorando le infrastrutture materiali ed immateriali; potenziare e, soprattutto, monitorare il lavoro di Sviluppo Basilicata SpA (visto il ruolo che gli stiamo affidando di istruttore e valutatore) prevedendo tempi certi e sistemi di premialità/penalità che devono necessariamente essere inseriti nei meccanismi di funzionalità della struttura; inserire, nei futuri bandi, sistemi di premialità che diano priorità alle imprese locali e, dunque, arrivare a premiare anche le aziende extraterritoriali che si uniscono alle nostre in partnership; prevedere una task force per il monitoraggio costante dell’efficacia e dei risultati delle misure messe e da mettere in campo”.
“Il mio augurio, dunque, – conclude Braia – è che ci siano ulteriori opportunità per riflettere su questi temi, senza perderne altre, ancorché preziose, in lentezze e scoordinamenti vari e rispondendo alle parole del Presidente del Consiglio dei Ministri il quale, dopo quindici anni di suo governo di questa nazione, insinua che ‘quando gli altri vanno, noi stiamo già tornando’, sigillo la mia replica con un monito per tutti i lucani: non possiamo continuare a camminare, mentre il resto del mondo, già da un pezzo, ha imparato a correre”.