Baragiano, sindaco su piano di dimensionamento scolastico

"E’ accaduto ciò che temevamo: le ragioni della politica e di appartenenza hanno prevalso, a dispetto della enunciazione propagandistica, sulla razionalità e sulla realtà territoriale e scolastica, dando valore e di conseguenza importanza ad una anacronistica rivendicazione campanilistica". E' questo il contenuto di una nota inviata dal sindaco di Baragiano, Giuseppe Galizia al presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, al presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, all'assessore alla formazione, Rosa Mastrosimone ed al presidente della IV Commissione Regionale, Rocco Vita. .
"Nello specifico mi riferisco allo smembramento dell’accorpamento ultradecennale tra gli istituti di Baragiano e Balvano, per dar vita ad un accorpamento “politico” Baragiano Ruoti con dirigenza a Ruoti- ha detto Galizia- con conseguente spostamento della scuola di Balvano nell’accorpamento Vietri – Savoia".
Per Galizia "gli istituti scolastici di Baragiano e Balvano, operando in stretta simbiosi da oltre un decennio, si sono distinti per la qualità della offerta formativa e la validità dei risultati conseguiti". "Il Consiglio Provinciale ha formulato ed approvato, dopo un percorso di concertazione con gli Enti locali, una proposta che ha rispettato in pieno le D.G.R. 1621 e 1847. Non si comprende pertanto una modifica autoritaria ed unilaterale di quanto licenziato dall’assise Provinciale, che, a questo punto, non avrebbe alcun valore né di indirizzo né tantomeno decisionale.
La decisione assunta invece appare dunque frutto di un accoglimento di istanze – aggiunge il sindaco – che guardano più alla appartenenza politica ed al campanile che alla realtà scolastica e territoriale e che dunque scavalca anzi cancella cittadini, scuole, comuni e provincia con una prova di forza autoritaria ed dirigistica. Appare pertanto necessario che prima la competente commissione consiliare poi il consiglio regionale stesso ripristinino quanto deliberato dal Consiglio Provinciale di Potenza, in nome di due principi: il rispetto delle istituzioni territoriali e la non ingerenza della politica in scelte delicate e condizionanti il futuro di intere comunità".
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