Secondo il consigliere regionale di Italia dei valori occorre sostenere anche la formazione per mediatore interculturale
“L’iniziativa della “Summer School” avviata ieri a Potenza sul tema della democrazia ed interculturalità, consente di colmare una lacuna nella realizzazione di attività culturali e di studi del genere che sono ancora rare nella nostra regione”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Antonio Autilio, che ha partecipato all’incontro di presentazione della “Summer School”, un progetto del ‘Centro Studi e Ricerche Jacques Maritain’ del capoluogo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Basilicata ed altre università italiane e straniere.
Autilio nel sottolineare che “un’esperienza simile, consolidata negli anni e particolarmente significativa, è quella realizzata in Val d’Agri in collaborazione con l’Università di Verona per gli scavi archeologici dell’antica Grumentum diretti dal prof. Attilio Mastrocinque”, aggiunge che “è necessario fornire una risposta adeguata ai giovani laureati e laureandi che esprimono il bisogno di ulteriore qualificazione o specializzazione professionale nelle diverse aree di competenza. Per questo – aggiunge – nell’ambito dell’offerta formativa regionale, che è già particolarmente ampia e di qualità, va garantito il sostegno anche finanziario a favore delle “Summer School” come quella voluta dal Centro Maritain che proseguirà l’attività formativa oltre ad erogare borse di studio per la frequenza”.
Quanto alla figura del mediatore interculturale, Autilio sottolinea che “si tratta di un profilo professionale di grande rilevanza tenuto conto che, come testimoniano due realtà comunali tra le tante, Matera e Palazzo San Gervasio, la nostra società è destinata sempre più a diventare multietnica e multiculturale, al punto da richiedere, anche in Basilicata, almeno un mediatore interculturale in ogni Comune. Dunque, una concreta occasione di lavoro specie per tanti giovani laureati in lettere e in filosofia, con scarse possibilità di utilizzare il proprio titolo di laurea, che sono, invece, indispensabili in strutture pubbliche presso le quali la presenza dei ‘mediatori’ risulta indispensabile quali ospedali, carceri, Uffici scolastici al fine di accompagnare l’inserimento di alunni immigrati nelle scuole, Tribunali, Centri di accoglienza o di informazione e di consulenza. Ci sono progetti specifici – ricorda Autilio – che riguardano la cooperazione euromediterranea con i Paesi del Nord Africa che ci vedranno a breve coinvolti. Ed è questo anche uno degli obiettivi che ci eravamo prefissi con il programma di tirocini formativi presso le Pubbliche amministrazioni in modo da favorire le attività di collegamento tra immigrati e strutture socio-sanitarie, servizi e istituzioni locali e fornire risposte adeguate alle esigenze di integrazione di ogni persona”.
Per Autilio, infine, “è indispensabile dare continuità al processo di cambiamento strutturale del sistema formativo regionale, avviato negli anni passati, per armonizzarlo ed allinearlo o almeno avvicinarlo agli standard europei, perseguendo in modo prioritario il rafforzamento dei sistemi dell’offerta formativa”.