“Occorre ripartire dal Piano pluriennale per il lavoro e dal ‘Pacchetto Misure' per le Piccole e medie imprese”
“Per dare una svolta significativa alle politiche regionali del lavoro è necessario riprendere le indicazioni contenute nel Piano pluriennale per il lavoro 2009-2011, approvato dalla precedente giunta regionale quale strumento di indirizzo di coordinamento unitario ed integrato e definire una serie di misure di incentivi a favore delle piccole e medie imprese per favorire nuove assunzioni, la riduzione di costi aziendali e il rilancio della competitività”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Autilio (IdV), il quale sottolinea che “lo scenario economico tendenziale per la Basilicata prevede tra il 2008 e il 2011 oltre 9 mila occupati in meno”.
“E’ il comparto dell’industria in senso stretto – riferisce Ausilio – che continua ad allarmare con una previsione di decremento degli occupati tra il 2008 e il 2011 dell’11,1 per cento, seguito da quello delle costruzioni (-4,3) e dal comparto agricolo (-3,9 per cento). Solo con questi decrementi siamo, al 2011, a meno 4.800 posti di lavoro. Esistono in particolare – aggiunge Autilio – tre segmenti di forza lavoro che risultano da noi più marcatamente penalizzati: i giovani, il cui tasso di occupazione nella classe d’età 25-34 anni è del 55,8 per cento, contro una media nazionale del 70,1; le donne, il cui tasso di occupazione nella classe 15-64 anni è del 34,9 per cento contro una media nazionale del 47,2; la forza lavoro più qualificata (il tasso di disoccupazione della popolazione ‘più istruita’ è del’8,8 per cento contro una media nazionale del 4,6). Per tornare all’importanza del Piano pluriennale per il lavoro – dice Ausilio – credo sia sufficiente citare la stima dei destinatari e dell’impatto occupazionale aggiuntivo, per il triennio 2009-2011, che ammonta ad alcune migliaia di unità l’anno. Sia chiaro il Piano non è una ‘bacchetta magica’ in grado di risolvere ogni problema occupazionale, ma è una risposta istituzionale responsabile e concreta”.
“La pesante crisi che si registra anche in regione – aggiunge Autilio – impone l’adozione non solo di politiche del lavoro passive con il rafforzamento delle misure a favore dei lavoratori fuoriusciti dal mercato del lavoro (ammortizzatori sociali, cassa integrazione, mobilità ordinaria e in deroga,etc.) di cui hanno beneficiato, complessivamente, per il 2009 oltre 4.500 lavoratori per favorire il loro rientro al lavoro ma, soprattutto, politiche attive che devono riguardare da un verso la ‘transizione alla vita attiva’ delle nuove generazioni per contenere il forte disagio della disoccupazione intellettuale, per altro verso azioni a sostegno dei lavoratori e delle imprese con promozione dell’occupazione dipendente ed indipendente. Per altro aspetto, inoltre, un organico investimento sulle realtà imprenditoriali e sul mondo delle professioni, nella consapevolezza che la crescita culturale e professionale rappresenta il più importante fattore di sviluppo per la competitività del nostro sistema produttivo. Vanno, quindi, adeguati i programmi della formazione in direzione di un rapporto sempre più efficace tra formazione e competitività di impresa, tra imprenditorialità e sviluppo e tra nuovi saperi e professionalità. Le politiche attive del lavoro non possono, però, prescindere da interventi consistenti sulla competitività per nuovi investimenti imprenditoriali che nella nostra realtà dovranno essere compatibili con la formazione e la professionalità maturata da parte dei nostri giovani in forza del sistema scolastico ed universitario regionale”.
“E’ evidente – prosegue Autilio – che sono necessari anche misure e provvedimenti di carattere nazionale, come Idv propone da tempo in Parlamento, a cominciare dalla riduzione del costo del lavoro nella base imponibile dell’Irap per le Pmi, delle disposizioni tributarie per favorire la crescita e la capitalizzazione delle Pmi, di snellimento della burocrazia e accelerazione dei tempi di pagamento alle Pmi da parte delle Pubbliche amministrazioni, agevolazioni per favorire l’autoimprenditoria specie giovanile. In proposito, il reddito – ponte per incentivi a favore dei giovani tra i 18 e i 35 anni alla ricerca di un primo impiego, potrebbe rappresentare un provvedimento innovativo da sperimentare al più presto. Fare della Basilicata un territorio con una economia inclusiva e competitiva, basata sulla conoscenza e sostenuta alla qualità della governance non è, dunque, una ‘missione impossibile’. La strategia per essere efficace deve basarsi su quattro semplici parole: coesione, competitività, conoscenza e governance”.