“Dal Governo nessuna risposta”. Ha esordito così Piero Lacorazza, Presidente Upi Basilicata e presidente della Provincia di Potenza, intervenendo, questa mattina a Catania, all'assemblea nazionale delle Province italiane per discutere di “Federalismo, territorio, sicurezza e sviluppo”.
Rivolgendosi al Ministro Alfano, Lacorazza ha continuato: “noi vorremmo dal Governo risposte chiare e certe sul patto di stabilità di cui chiediamo l'alleggerimento per poter pagare le imprese che, tra un sistema creditizio difficile e i massimi ribassi, non riescono a superare la crisi. Vorremmo anche sapere se i tagli ai quali siamo sottoposti saranno ridotti per continuare a pagare i trasporti ed integrare la riduzione delle ore di sostegno per i disabili”.
Continuando a toccare temi concreti, molto avvertiti dagli amministratori presenti, Lacorazza ha messo l’accento sul problema dei trasporti, della manutenzione delle strade, e sulla sicurezza delle scuole.
“Mentre i 416 milioni di euro, da investire sul patrimonio scolastico, sono ancora fermi al Cipe crescono – ha aggiunto – le denunce per gli amministratori che non mettono in sicurezza le scuole”.
Con riferimento all’intervento del Ministro Fitto, sulle inefficienze del regioni del Sud riguardanti i fondi Fas, il Presidente dell’Upi Basilicata ha inoltre chiesto lumi sulla destinazione dei 42 Miliardi di fondi Fas ai Ministeri, in considerazione del fatto che i fondi del PON competitività e ricerca sono ancora fermi. “Il federalismo – ha sottolineato ancora – è una forma di organizzazione dello Stato, ma ciò che deve essere chiara è quale visione di Stato e di Mezzogiorno si vuole perseguire, altrimenti il Paese non va da nessuna parte. A proposito di Mezzogiorno, poi, va ribadito che il Piano per il sud dovrà contare su risorse ordinarie e non continuare ad utilizzare i Fas e i fondi comunitari”.
“Insomma – ha concluso il Presidente – noi giovane classe dirigente del Mezzogiorno e d'Italia siamo pronti a raccogliere la sfida dell’innovazione, dell’efficienza e della qualità nell'impiego delle risorse pubbliche ma non siamo disponibili a vivere in un racconto di queste Paese che tra le parole e fatti misura distanze abissali”.