Arpab e tipizzazione idrocarburi, interrogazione di Rosa

“Perché Arpab non vuole dire che tipo di idrocarburi ci sono nel Pertusillo?”. Il consigliere regionale Lb-Fdi chiede di sapere “quali azioni si vogliono intraprendere per imporre ad Arpab una tipizzazione più stringente degli idrocarburi rinvenuti”

&ldquo;Da dove proviene il petrolio rinvenuto nell&rsquo;invaso del Pertusillo negli ultimi mesi? Ancora non &egrave; dato saperlo&rdquo;. E&rsquo; la categorica affermazione del capogruppo di Laboratorio Basilicata &ndash; Fratelli d&rsquo;Italia, Gianni Rosa, che afferma: &ldquo;Come la stessa Arpab ha dichiarato, recenti analisi eseguite sulle acque dell&rsquo;invaso hanno riscontrato tracce di idrocarburi nella misura di 0,06 milligrammi per litro a fronte di un limite massimo di 0,2 milligrammi per litro. Quindi nessun limite &egrave; stato sforato, ma l&rsquo;Arpab ha omesso di &lsquo;tipizzare&rsquo; gli idrocarburi e, quindi, di accertare se l&rsquo;origine sia petrogenica, cio&egrave; naturale, o legata a processi industriali relativi all&rsquo;estrazione e stoccaggio del greggio del vicino Centro Olio di Viggiano&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Abbiamo presentato un&rsquo;interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta &ndash; comunica Rosa – in cui chiediamo quali azioni si vogliono intraprendere per imporre ad Arpab una tipizzazione pi&ugrave; stringente degli idrocarburi rinvenuti nel Pertusillo al fine di acquisire, una volta per tutte, un dato obiettivo ed univoco sulla loro origine&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Omissioni, parziali ammissioni, mezze verit&agrave;. Sono anni che, in Basilicata, i controlli e le informazioni relative al paventato disastro ambientale in Val d&rsquo;Agri vengono condotti in questo modo. Si nega &ndash; dice Rosa – qualsiasi responsabilit&agrave; fino a quando l&rsquo;evidenza dei fatti costringe a delle parziali ammissioni e, anche in questo caso, l&rsquo;informazione che viene resa ai cittadini &egrave; sempre insufficiente e incompleta. Che l&rsquo;Eni mantenga questa condotta &egrave; comprensibile, per quanto non giustificabile. La multinazionale prova a tutelare i propri interessi, considerato l&rsquo;altissima posta in gioco. Ma che lo faccia il Governo regionale, attraverso gli Enti predisposti al controllo ambientale, &egrave; vergognoso&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Anche nel III Rapporto Tecnico, relativo al Monitoraggio del Lago Pertusillo &ndash; sottolinea l&rsquo;esponente di Fratelli d&rsquo;Italia &ndash; Alleanza nazionale – l&rsquo;Arpab conserva l&rsquo;ambiguit&agrave; relativamente all&rsquo;origine di Idrocarburi Policiclici Aromatici -IPA- nei sedimenti lacustri. Un&rsquo;indeterminatezza che, evidentemente, essendo meno allarmante, fa pi&ugrave; comodo e lascia tutti pi&ugrave; tranquilli. Almeno fino alla prossima &lsquo;parziale&rsquo; ammissione. Solo perch&eacute; &lsquo;costretti&rsquo; da una nota ufficiale del Ministero dell&rsquo;Ambiente, Pittella e l&rsquo;assessore all&rsquo;Ambiente Pietrantuono, nel corso dell&rsquo;ultima conferenza stampa, hanno dichiarato che in questi anni l&rsquo;Eni ha adottato un&rsquo;errata classificazione per il greggio estratto in Val d&rsquo;Agri, ridimensionando il reale livello di pericolosit&agrave;. Quindi, scopriamo solo ora che, in questi anni, &egrave; stata utilizzata una Aia inadeguata in rapporto alla pericolosit&agrave; del prodotto estratto e ai processi di lavorazione messi in atto in Val d&#39;Agri&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non solo. Alla luce di questa riclassificazione &ndash; continua Rosa – lo sversamento di petrolio avvenuto in Val d&#39;Agri &egrave; stato rivalutato come &lsquo;incidente rilevante&rsquo;. Ecco la parziale ammissione che, per&ograve;, Pietrantuono si affretta a minimizzare, dichiarando che questo non implica nessuna relazione con il danno ambientale. Insomma, ormai la partita che questo Governo sta giocando &egrave; fin troppo chiara, per quanto si cerchi di nasconderla. Sapendo bene che l&rsquo;economia regionale, per loro precise responsabilit&agrave;, &egrave; assoggettata in modo vizioso all&rsquo;andamento delle royalties petrolifere, si cerca il modo meno indolore per salvare il salvabile e riavviare la produzione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Negligenza, superficialit&agrave; e cattiva politica &ndash; conclude Rosa – che la Terra e i cittadini lucani pagheranno per molti anni ancora&rdquo;.<br />

    Condividi l'articolo su: