“La scelta del Ministero della Salute, di concerto con il Tesoro, della Basilicata tra le tre Regioni che faranno da modello virtuoso di federalismo sanitario per il calcolo dei costi e dei fabbisogni standard ai quali si dovranno adeguare tutte le Regioni è senza dubbio motivo di soddisfazione per gli operatori lucani della sanità privata che, anche attraverso il proprio impegno sulla riduzione dei costi di prestazioni e servizi, senza abbassarne la qualità, hanno contribuito al raggiungimento di questo prestigioso traguardo”. E’ il commento della Presidenza dell’ANISAP Basilicata sottolineando che “nel decreto a cui si sta lavorando in sede di Conferenza Unificata rimane la previsione per cui lo standard, applicato dal 2013, viene stabilito sulla base di parametri relativi a tre regioni scelte tra quelle non soggette a piani di rientro e che abbiano garantito l'eroga zione dei livelli essenziali di assistenza in condizione di equilibrio economico. Le regioni più virtuose saranno dunque premiate perché eventuali risparmi nella gestione del servizio sanitario nazionale effettuati rimangono nella disponibilità delle regioni stesse".
“E’ questo – sottolinea l’ANISAP – il modello di sanità federalista a cui guardiamo e al quale abbiamo dato il nostro contributo di idee e proposte, come è avvenuto negli Stati Generali della Salute. Un modello che non può prescindere da una più forte ed efficace integrazione sussidiaria tra pubblico e privato che coniughi esigenze degli utenti con quelle del risparmio e delle imprese della sanità.
Come ha evidenziato la Svimez nel Rapporto sulla Salute al Sud, non vi e' adeguata garanzia del fatto che le regioni definite virtuose effettivamente eroghino i livelli essenziali di assistenza (LEA), mentre si definisce lo standard in base a 'un puro criterio contabile, isolato dal contesto, cioe' senza che risulti affidabile il meccanismo proposto per tenere conto delle condizioni socio-economiche, che per ammissione generale influenzano costi e spesa in modo diverso tra territori. Come dire: le regioni virtuose hanno gia' ora risorse piu' che sufficienti per i LEA, quindi sono automaticamente in grado di erogare servizi standard. Ma adottare l'equilibrio finanziario quale unico criterio per definire la virtu' territoriale col lide nettamente con quanto indicato dall'articolo 18 delle legge 42, dove si parla di un percorso di convergenza graduale verso un obiettivo di ''efficienza sostenibile”'.
Di qui per l’ANISAP, specie dopo il riconoscimento di “regione benchmark”, l’esigenza di accelerare la cosiddetta governance sanitaria, da ridefinire con nuove regole sia a livello nazionale che regionale e, tra le priorità, di adeguare la normativa di accreditamento istituzionale sia per le strutture pubbliche c he per le strutture private, insieme ad una rete efficace di controllo sulla qualità delle prestazioni rese e sul livello di soddisfazione degli utenti.
BAS 05