Un'Agenzia per il riordino fondiario per facilitare l'accesso alla proprietà della terra; la costituzione di società miste giovani e anziani, società in cui il l’anziano proprietario, titolare dell’azienda, entra in società con il giovane; misure per facilitare nuove imprese agricole attraverso l’accesso al credito e al mercato, la semplificazione normativa, la fiscalità agevolata, il supporto alla gestione: sono le proposte principali dell' Agia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) della Cia della Basilicata che martedì 19 gennaio prossimo a Potenza terrà l’Assemblea elettiva regionale con la “missione” sintetizzata nello slogan “Passione, Amore, Energia per una nuova stagione dell’agricoltura lucana”.
“Il ricambio generazionale in agricoltura – sottolinea Matilde Iungano, presidente Agia Basilicata – è un passaggio cruciale per l’agricoltura lucana, in quanto l’agricoltura è un patrimonio, oltre che dei prodotti che gli agricoltori “creano”, fatto di cultura dei territori, di tradizioni e saperi che, molto spesso, non si imparano ma si “tramandano” di generazione in generazione. In presenza di investimenti, in quote di produzione, nel miglioramento delle aziende, di mutui e prestiti contratti anche a breve periodo, sono evidenti le maggiori difficoltà che possono incontrare i giovani nell’attuale fase economica rispetto al resto del comparto”.
Le proposte dell’Associazione si fondano su due principi fondamentali, operare nell’immediato e soprattutto operare nel modo più diretto verso le aziende agendo su: fisco e credito. In merito al credito va nella giusta direzione la proposta dell’impiego di 3 milioni di euro del fondo per l’imprenditorialità giovanile in agricoltura, per una misura relativa al credito per le giovani imprese, e il pre-impegno ISMEA atto a “snellire” e rendere più fruibile per il giovane la garanzia diretta ISMEA, ma occorre essere più incisivi e soprattutto essere tempestivi.
Riguardo la tematica fisco si sottolinea che, in una fase attuale caratterizzata dalla scarsità di risorse, occorre essere selettivi nell’assegnare le agevolazioni, andando a privilegiare gli imprenditori professionali. Proposte immediatamente attuabili a favore dei giovani possono essere: la diminuzione dell’IVA, la diminuzione dell’accisa sul gasolio, la fiscalizzazione degli oneri sociali per la mano d’opera assunta da giovani imprese, l'esenzione dal pagamento dei contributi INPS nella fase di primo insediamento.
Chiediamo intanto – dice Iungano – un autorevole intervento del Ministro Zaia affinchè vengano ripristinate le risorse atte a finanziare le misure nazionali e di accompagnamento per i giovani imprenditori agricoli e affinchè si possa, con le altre parti che compongono il tavolo OIGA, continuare il proficuo lavoro fin ora portato avanti.
Il regime di Aiuto n.110/2001 (cassa per la proprietà contadina) è scaduto il 31 dicembre scorso, chiediamo al Ministro un intervento in sede comunitaria atto a garantire la prosecuzione del regime di legge. In alternativa chiediamo, che le risorse esistenti e quelle che matureranno nei prossimi anni a valere sulla medesima legge, vengano “RESTITUITE” nella quota dovuta ai giovani imprenditori per essere impegnati in misure analoghe o in misure già esistenti, come quelle del già richiamato Fondo per l’imprenditorialità giovanile in agricoltura. In riferimento ai terreni demaniali per i giovani agricoltori la nostra associazione attende ancora di conoscere l’estensione dei terreni a cui si fa riferimento e le modalità di accesso ai beneficiari. L’Osservatorio per l’Imprenditoria Giovanile istituito dal MIPAAF riteniamo possa essere d’aiuto nel definire i requisiti e parametri di tale provvedimento.
I giovani imprenditori e il problema del ricambio generazionale in agricoltura – afferma la presidente Agia – non hanno bisogno di spot elettorali ma di risposte a problemi seri. A titolo di esempio di quanto si potrebbe fare a favore degli agricoltori vogliamo ricordare le misure urgenti che sono state proposte in Francia in un “plan massif” per fronteggiare la crisi del settore, poiché “un paese senza agricoltura è un paese morto”. Si tratta di prestiti agevolati agli agricoltori, (a tassi pari all’1% per i giovani), fondi straordinari per far fronte all’aumento dei prezzi e contributi a fondo perduto per il pagamento degli interessi dei prestiti già contratti dagli imprenditori.
BAS 05