“Se il 2009 si era chiuso con un bilancio fortemente negativo, il nuovo anno non cambia affatto lo scenario. Il 2010 si è aperto con i problemi di sempre: un'agricoltura in crisi profonda, imprenditori agricoli stretti da costi opprimenti e da un crollo dei prezzi praticati sui campi e redditi in caduta libera (meno 25,3 per cento negli ultimi dodici mesi)”. E' quanto sottolinea una nota della Cia-Confederazione italiana agricoltori della Basilicata.
Per la Cia, inoltre “la Finanziaria non ha dato alcuna risposta. E al momento il governo continua ad ignorare una realtà drammatica per le nostre campagne. Manca attenzione e la svolta che il mondo agricolo auspica non s'intravede. E così quest'anno rischia di trasformarsi in una nuova debacle per le imprese”.
“Se non si interviene da subito con misure incisive e coraggiose con nuove e propulsive politiche, c'è il fondato pericolo che -avverte il presidente regionale della Cia, Donato Distefano – centinaia di aziende agricole siano costrette a chiudere. Già nello scorso hanno più di 600 hanno cessato l'attività. Purtroppo, continuano a notare un disinteresse totale nei confronti del settore. I problemi di migliaia di imprese agricole restano, anzi rischiano di aggravarsi ulteriormente. Per questa ragione la nostra mobilitazione proseguirà ancora più incisiva proprio perché pretendiamo risposte valide dalle istituzioni e soprattutto dell'esecutivo che non può ignorare ulteriormente la gravità della situazione”.
“Il 2010 -ribadisce il presidente della Cia- si annuncia, dunque, ancora molto difficile per le sorti della nostra agricoltura. Noi, però, non accettiamo la logica del declino, né tantomeno staremo fermi davanti alla mancanza di una politica seria per l'agricoltura. Sin da adesso lanciamo la nostra sfida per un reale cambiamento e per fare in maniera che l'agricoltura venga considerata alla stessa stregua degli altri settori produttivi. La Cia si batterà con tenacia affinché il settore primario possa ricominciare ad avere le certezze che oggi mancano. La Confederazione sarà ancora una volta in prima linea per lo sviluppo e la competitività delle imprese agricole. Attendiamo interventi concreti e nuove politiche che vanno adottati in tempi rapidissimi. Altrimenti rischiamo di perdere pezzi importanti di un patrimonio, quello agricolo, fondamentale per il Paese, la sua economia, la sua società”.
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