Il confronto con le categorie della Sanità, tra cui i medici, dopo la manovra correttiva va avanti e dal Dipartimento Regionale si ribadisce la “massima attenzione alle proposte che verranno formulate, sempre che siano a saldo invariato del risparmio”. Tuttavia si esprime perplessità su alcune iniziative che potrebbero ripercuotersi immotivatamente sui cittadini-pazienti.
Si fa riferimento alle conclusioni del comunicato diramato dalle sigle medici con cui si precisa che la reperibilità telefonica sarà garantita solo dalle 8 alle 10 e si “invitano i cittadini al di fuori di tali orari, in caso di impossibilità a reperire il proprio medico, a rivolgersi al 118 e ai Pronto Soccorsi Ospedalieri”.
Il servizi “118” e “Pronto Soccorso Ospedaliero”, che continuano a lavorare con regolarità anche dopo l’adozione delle ultime misure, appartengono all’area dell’emergenza e vanno così correttamente interpretati. Giusto rivolgersi ogni qualvolta ci sia il solo dubbio di un rischio, censurabile ingolfarli specie se per dar corpo a una protesta.
I cittadini che abbiano bisogno di prestazioni sanitarie urgenti o emergenziali, pertanto, possono continuare a rivolgersi ai servizi “118” e “Pronto Soccorso Ospedaliero”, quelli che abbiano bisogno di prestazioni non urgenti, invece, debbono continuare a rivolgersi ai medici della Medicina del territorio (e, nei relativi orari, alla Continuità assistenziale), telefonicamente o, meglio ancora, presso gli ambulatori.