Nell’anno della biodiversità parte dalla Basilicata un progetto per la protezione e la valorizzazione di due habitat naturali di interesse comunitario. Si chiama Ricopri (Ripristino e conservazione delle praterie aride dell’Italia Centro-meridionale) ed è cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma Life+ Nature and Biodiversity per un totale di 1 milione e 500 mila euro, di cui 1.132.343 euro di fondi comunitari. Il progetto ha diversi partner: all’idea originaria lanciata dall’Ente Parco Gallipoli Cognato-Dolomiti Lucane e dalla Cia si sono aggiunti la Provincia di Potenza, la Provincia di Roma e l’Università degli Studi Tor Vergata della capitale, perché anche il Lazio, come la Basilicata, vanta la presenza di praterie aride caratterizzate dalla presenza delle due specie erboree da recuperare: la Festuco-Brometalia e la Thero-Brachypodietea. La massima attenzione è stata posta anche dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, che finanzia parte del progetto con il fondo di rotazione.
“Il progetto, che interessa l’area Sic del Parco delle Dolomiti Lucane e coincidente con il territorio di Pietrapertosa – ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente, Agatino Mancusi durante la presentazione – è il primo del suo genere in Italia. Ed è la dimostrazione che la Basilicata può mettere in campo idee innovative e capacità progettuali e di relazione, spendendo bene i fondi comunitari.
L’iniziativa parte dal presupposto che l’ambiente non è solo un bene da tutelare ma è una risorsa per lo sviluppo sostenibile del territorio, una forza trainante per creare un sistema produttivo nuovo”.
Il progetto si articolerà inizialmente nel monitoraggio del territorio e si concretizzerà poi con azioni concrete mirate al miglioramento del pascolo. Nel rispetto dell’esigenza di proteggere dall’estinzione le biodiversità presenti nella Sic, il pascolo sarà interdetto con recinzioni naturali in un’area di seimila metri quadri e indirizzato in un’area di 37 ettari con la costruzione di sei abbeveratoi per gli animali.
Sono previste anche una campagna di sensibilizzazione con pannelli e siti internet e attività di educazione ambientale nelle scuole elementari e medie. Il progetto durerà tre anni e partirà subito dopo l’estate con netto anticipo rispetto alla data prefissata del 1 gennaio 2011.
“Dall’ambiente, dunque – ha continuato Mancusi – uno stimolo all’agricoltura e al turismo ambientale in crescita nel nostro Paese. La tutela del patrimonio naturalistico può diventare la chiave di volta per combattere lo spopolamento dei nostri centri, creare occupazione e attirare visitatori. E’ una sfida che siamo pronti ad accettare mettendo a valore le risorse e le intelligenze della nostra regione”.