“Le celebrazioni per i quarant’anni delle regioni si inseriscono non a caso in un’altra importante ricorrenza riguardante i 150 anni dall’Unità d’Italia. Questa coincidenza ci deve dare l’occasione di riflettere in modo approfondito su ciò che è accaduto in questi anni e sulle prospettive che si aprono nell’immediato futuro”. Lo ha detto oggi, a Potenza, il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, intervenendo alla seduta straordinaria solenne del Consiglio regionale della Basilicata.
“I temi dell’Unità d’Italia e della nascita delle Regioni ci devono far capire meglio in che modo rafforzare le relazioni ed il dialogo fra i diversi livelli istituzionali e quale architettura costruire per consegnare alle nuove generazioni un modello di Stato più efficace, più adatto ai tempi che stiamo vivendo. Se è vero che il dialogo fra i diversi livelli istituzionali è stato, a volte, ingessato, oggi, anche alla luce della legge sul federalismo fiscale, occorre riprendere la riflessione sul ruolo e le funzioni dei diversi livelli istituzionali sapendo cogliere gli elementi più innovativi del recente passato come l’elezione diretta dei presidenti delle regioni e la modifica del Titolo V della Costituzione italiana”.
Il ministro Fitto, a tal proposito, ha rimarcato la necessità di “rispettare la Carta costituzionale così come va rispettato il primo statuto della Regione Basilicata e quello delle altre regioni. Queste carte rappresentano un patrimonio di valori e di esperienze che non va messo in discussione. Piuttosto c’è la necessità di modificare i modelli organizzativi, difendendo i principi. C’è, ad esempio, il tema della legislazione concorrente, del rapporto fra Governo e regioni che, in alcune circostanze, ha paralizzato l’attività legislativa. Occorre, pertanto, attraverso un confronto sereno fra maggioranza e opposizione, costruire tutti insieme una nuova architettura istituzionale valorizzando il ruolo delle regioni e tenendo conto delle indicazioni che ci arrivano dall’Unione europea. Così come abbiamo fatto con l’approvazione della legge sul federalismo fiscale che ha visto un protagonismo di tutte le parti politiche.
Questa nuova architettura ci potrà aiutare anche a ridurre il divario fra il Nord e il Sud del Paese valorizzando la qualità della spesa pubblica. Tutti insieme – ha concluso Fitto – dobbiamo lavorare in questa direzione in modo da guardare con maggiore fiducia al futuro e consegnare alle nuove generazioni un Paese più moderno”.
Pat