Il consigliere Vita sottolinea il fatto che “dotare di un defibrillatore le strutture sportive e le scuole della nostra regione, oltre a costituire una esigenza, è un segnale di grande civiltà. Il potenziamento della medicina territoriale – a giudizio di Vita – rappresenta, infatti, un indicatore fondamentale per la sanità del futuro a livello nazionale. La morte improvvisa nei Paesi industrializzati – prosegue – ha una incidenza dell’1 per 1000 abitanti nella popolazione generale. In Italia muoiono 156 persone al giorno, ovvero una persona ogni nove minuti. Nella nostra regione l’incidenza della morte improvvisa è di un decesso ogni 14 ore. L’evento finale della morte improvvisa – specifica Vita – è un’aritmia grave e, più frequentemente, la fibrillazione ventricolare è innescata da una instabilità elettrica a livello miocardico a causa dell’ischemia acuta”.
“Senza entrare ulteriormente nell’ambito delle cause e delle modalità di decesso – aggiunge Vita – è importante ribadire che i luoghi dove si fa attività sportiva e quelli dove vi è una alta concentrazione di popolazione in età giovanile che pure pratica lo sport, sia pure a livello scolastico, debbano essere muniti dei necessari strumenti atti a scongiurare eventi gravi legati allo sforzo fisico, quali arresto cardiaco, perdita di coscienza, arresto respiratorio e della circolazione. In ogni contesto civile è d’obbligo tutelare la salute degli astanti e, forse, mai come in questo caso la prevenzione diviene prassi indispensabile”.
Nell’interrogazione il consigliere Vita fa riferimento alla “Legge n.120 del 3 aprile 2001 che ha introdotto l’uso del defibrillatore in sede extraospedaliero, consentendone l’utilizzo oltre che al personale sanitario non medico anche al personale non sanitario che abbia ricevuto una specifica formazione”. Il riferimento è, altresì, “alle linee guida del 2003 proposte dalla conferenza Stato-Regioni con le quali si è aperta la strada per l’attuazione da parte delle Regioni, considerando, anche, l’alto numero di soggetti che potrebbero essere salvati qualora la defibrillazione intervenisse entro pochissimi minuti”.
Alla luce di quanto esposto, il consigliere interroga la Giunta regionale per conoscere: “se intende soddisfare queste esigenze di civiltà, dotando le strutture sportive e le scuole di un defibrillatore”. In caso di risposta affermativa, Vita chiede, anche, di conoscere “la tempistica e le modalità per il raggiungimento dell’obiettivo”.