“Se il dato complessivo degli tagli di personale nella scuola, a livello nazionale, è di circa 25 mila cattedre e 15 mila posti in meno per il personale Ata per l’anno scolastico 2010/11, che si aggiungono ai 57mila posti persi già l’anno scorso, la situazione decisamente più grave si registra per la dotazione di organico degli insegnanti di sostegno”. A sostenerlo è il capogruppo di Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, evidenziando il “profondo ed incivile squilibrio che si è registrato nell'anno scolastico 2009-2010 nelle scuole lucane nel rapporto alunni disabili-docenti di sostegno: il rapporto è di 1,85 nella scuola primaria (contro i 3,97 delle Marche e i 3,31 del Lazio); di 1,59 nella scuola di secondaria di primo grado (contro i 4,17 della Lombardia e i 3,70 del Lazio) e di 2,33 nella scuola secondaria di secondo grado (contro i 4,56 della Lombardia e i 4,51 del Piemonte). Per tutti gli ordini e i gradi di scuola le riduzioni del personale sono legate all’aumento dei numero di alunni per classe, alla chiusura di alcuni plessi, alla riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore nella secondaria, all’abolizione delle compresenze e alla riduzione del tempo pieno. Lo scenario dei tagli rivela tutta la sua drammaticità se si tiene conto delle dichiarazioni fatte nell’ultimo anno a proposito di presunti pensionamenti che avrebbero compensato i tagli”.
“Quanto alla situazione specifica che riguarda gli insegnanti di sostegno – aggiunge Romaniello – la mancanza di norme nazionali di riferimento sulla disabilità, accompagnata dall’assenza di vincoli di bilancio da parte delle Asl in riferimento alle dotazioni di organico di un altro comparto, ha creato una situazione di forte squilibrio territoriale sia nell’intensità della presenza di disabili che nella dotazione degli organici. La scuola pubblica statale, dunque, ha ricevuto un attacco durissimo, sviluppato attraverso la Legge 133, con 8 miliardi di euro sottratti al settore dell’Istruzione, la Legge 169, che ha cancellato modulo e compresenze nella scuola primaria, la riforma della secondaria con i nuovi quadri orario che annullano le sperimentazioni e impoveriscono l’offerta formativa. Per questo la scuola secondo il disegno dei ministri Gelmini e Tremonti – conclude Romaniello – risulta un’idea semplificata, che torna pesantemente indietro nel tempo ed è una scuola che deve costare sempre di meno e di conseguenza garantire minori diritti agli alunni disabili”.