“L’approvazione del Disegno di legge della Giunta per la proroga della gestione commissariale dell’Agenzia Lucana Sviluppo e Innovazione in Agricoltura (Alsia) dal 30 giugno al 31 dicembre 2010 – afferma Singetta – decisa ieri in Consiglio regionale, riporta l’attenzione sulla questione della riforma degli enti agricoli regionali e degli enti di bonifica, soprattutto alla luce dei nuovi tagli annunciati in questi giorni”. Ad affermarlo è il consigliere regionale dell’ Api, Alessandro Singetta, il quale sostiene che “il taglio del fondo di circa 7 milioni di euro contenuto nella finanziaria, fondo istituito dalla cosiddetta Legge “Bassanini”, la n. 59 del 1997, pone il Governo regionale di fronte alla necessità di rivedere il disegno di riforma degli enti agricoli”.
“La protesta dei Governatori regionali – continua Singetta – che in questi giorni stanno manifestando il loro disappunto nei confronti di una finanziaria che, in non pochi punti, penalizza il sistema – regione, con la volontà espressa di restituire allo Stato le deleghe concesse dalla Bassanini, in materia, ad esempio, di trasporto pubblico, demanio idrico, sanità ed agricoltura, si traduce in un necessario ripensamento di pratiche e comportamenti e, specie in un comparto primario come quello agricolo, in Basilicata, di pensare al riordino ed alla razionalizzazione del sistema degli enti sub – regionali, la riforma delle Comunità locali e dei Consorzi di bonifica si rendono attività improrogabili”.
Secondo il consigliere “la proroga della gestione commissariale dell’ Alsia serve a garantire la continuità amministrativa dell’Ente, strumento operativo della Regione Basilicata nel sistema agroalimentare che, nel corso degli anni, ha assunto l’importante ruolo di valorizzazione dei prodotti tipici lucani e di gestione delle Aasd (Aziende Agricole Sperimentali Dimostrative). Tuttavia l’Esecutivo regionale deve attivarsi immediatamente al fine di evitare che ci siano ulteriori, inaccettabili, proroghe della gestione commissariale, sia all’Alsia che presso gli altri enti commissariati in attesa delle riforme. Tagliare gli enti inutili, razionalizzare la spesa – conclude Singetta – ma garantire continuità all’attività di quegli enti che, commissariati, sono in attesa della riforma: è questo un modo adeguato per assicurare un passaggio efficiente ed indolore da una politica sprecona ad una politica parsimoniosa ed attenta alle realtà del territorio”.