(ACR) SANITA’, NAPOLI: AI LUCANI CERTEZZE E NON SOLO TAGLI

“La Sanità lucana – dichiara Napoli – spende di più rispetto a quanto potrebbe permettersi giacché il pacchetto di interventi approvato dalla Giunta regionale per ridurre i costi, dimostra la realtà del comparto sanitario a dispetto di quanto propagandato, anche nel corso dell’ultima campagna elettorale, dal centro -sinistra. Tagliare di trenta milioni di euro i costi della sanità per evitare futuri commissariamenti – a parere di Napoli – è un’operazione, quindi, preventiva resa necessaria, anche, dalle riduzioni messe in atto dal Governo centrale nei confronti delle Regioni. La situazione – continua Napoli – è ancor più grave. I tagli operati, infatti, non incidono in maniera sostanziale sulla gestione complessiva dell’apparato sanitario e, nel contempo, vanno ad intaccare esclusivamente la qualità e la quantità minima di servizi offerti ai cittadini. La preoccupazione riguarda la concreta possibilità che, agendo in tal modo, si provochi una voragine nei conti della sanità ben più ampia, al punto da determinare una crisi irreversibile, atteso che tutti i problemi del comparto, da tempo in affanno, vedi emigrazione sanitaria, liste di attesa, carenze territoriali del servizio di emergenza – 118, presidi territoriali sanitari insufficienti, sono sempre stati scarsamente considerati”.

“I cosiddetti modelli lucani di efficienza – aggiunge il consigliere regionale del Pdl – che il centro – sinistra non perde occasione di sbandierare in ogni occasione cominciano, evidentemente, a mostrare tutti i limiti di una politica poco accorta che fino ad ora ha prodotto danni considerevoli ad una comunità che, oggi, si vede ancor più penalizzata dalla revoca di servizi essenziali, vedi Istituto della Pronta disponibilità telefonica, revoca che si somma alle ataviche carenze strutturali”.

“Gli amministratori regionali – dice Napoli – bene farebbero a non appellarsi continuamente ai tagli della finanziaria nazionale per giustificare le loro gravi responsabilità che hanno determinato, nel corso degli anni, la stagnazione di problemi che andavano risolti con l’immediatezza del caso. E ancora, bene farebbero gli amministratori regionali a riprogrammare con celerità la gestione di un comparto che deve rispondere, una volta per tutte, a criteri di efficienza, evadendo le tante esigenze di una realtà territoriale, quale è quella lucana, difficile anche dal punto di vista morfologico”.

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