I consiglieri sottolineano che “con l’entrata in vigore della riforma scolastica si determinerebbero enormi problemi per la definizione dei piani di dimensionamento scolastico e che allo stato attuale non risulta concluso l’iter legislativo della legge n.133 del 2008, in quanto i regolamenti attuativi non sono stati ancora pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. La riforma – continuano Vita, Romaniello e Scaglione – invade le competenze sulla definizione del piano dell’offerta formativa territoriale che attengono alla Provincia ed alla Regione, mettendo in discussione il necessario legame fra la scuola e l’ambito sociale in cui opera. L’avvio della riforma già da quest’anno – sostengono -comporterebbe il taglio di numerose sperimentazioni già avviate, con una riduzione notevole del tempo scuola e dell’offerta formativa, con un depauperamento della formazione culturale dei giovani, con la perdita di oltre 500 posti di lavoro, tra docenti e personale Ata, che si aggiungono ai circa 2000 che la scuola lucana ha già perso negli ultimi anni”.
Alla luce di quanto esposto i consiglieri chiedono che il Consiglio regionale impegni “la Giunta a mettere in atto ogni azione utile e necessaria a rinviare l’avvio del provvedimento di riordino della scuola secondaria superiore in Basilicata”.