“Desidero esprimere, come rappresentante della destra giovanile regionale degli anni ’80 e ’90 che avversò politicamente e duramente il Psi di Craxi quando era un uomo potente e quando cadde in rovina, il fatto che la sua figura, come ha detto il Capo dello Stato, non può venir sacrificata al solo discorso sulle responsabilità sanzionate per via giudiziaria”. Questo quanto dichiarato dal consigliere regionale di An-Pdl, Pasquale Di Lorenzo.
“Oggi a distanza di 10 anni – continua – non ho alcuna difficoltà ad ammettere che anche noi del Msi e del Fronte della Gioventù, probabilmente ci lasciammo prendere da una eccessiva e rovente polemica politica, utilizzando spesso toni e metodi sbagliati, soprattutto allorquando fu oggetto della persecuzione giudiziaria che lo portò ad abbandonare la sua nazione. Prima di tangentopoli per noi della destra rappresentò una novità nel panorama politico imperniato sulla dialettica tra Dc e Pci. Craxi fu il primo – ricorda Di Lorenzo – che cominciò a parlare di Repubblica presidenziale nel dibattito politico, così come Almirante, anche se poi la sua iniziativa riformatrice costituzionale si fermò presto. Fummo molto attratti, sempre nel periodo precedente a tangentopoli, da quello che molti politologi definirono il ‘socialismo tricolore’ di Craxi che mostrava non pochi punti di contatto e di condivisione con il patrimonio storico della destra sociale e nazionale italiana allora rappresentata dal Msi”.