(ACR) “RACKET DEI CAMPI”, SALIERNO: POSITIVA OPERAZIONE POLIZIA

“L’operazione di polizia e magistratura che ha portato all’arresto della banda dedita a furti di automezzi agricoli è un duro colpo al ‘racket dei campi’ che da troppo tempo opera nelle aziende agricole della nostra regione e con allarmante presenza specie nel Metapontino”.

E’ il commento del consigliere regionale del Pd Adeltina Salierno, che ricorda “i numerosi casi di attentati estorsivi e di furti compiuti nel corso del 2009 ai danni di agricoltori di Scanzano Jonico e Policoro e di altre aree agricole della Basilicata. Un fenomeno di criminalità organizzata, con un giro d’affari per centinaia di milioni di euro, che fino a qualche anno fa interessava solo Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna, è giunto anche da noi. Secondo il rapporto che la Cia dedicato alla criminalità organizzata in agricoltura al primo posto, per numero, fra i reati troviamo i furti di attrezzature e di mezzi agricoli. Il racket è il secondo reato – sempre per numeri di crimini commessi – che si registra. Segue l’abigeato che è cresciuto in maniera preoccupante. Dai dati a disposizione, risulta che negli ultimi due anni più di 200 mila animali in Italia sono rubati dalla malavita per essere destinati alla macellazione clandestina. Anche i furti di prodotti agricoli non sono certo meno frequenti dell’abigeato. Non si tratta, però, di occasionali furtarelli: siamo in presenza di massicce sottrazioni del prodotto (spesso direttamente dalla pianta), che prevede una scientifica, organizzata operazione di raccolta. Da non sottovalutare poi le rapine che in questi ultimi anni sono aumentate in maniera sensibile”.

“Tra i reati si segnala, inoltre – riferisce il consigliere del Pd – proprio quanto è accaduto in numerose occasioni a Scanzano Jonico e Policoro con il danneggiamento alle colture, un reato tipico dell’avvertimento mafioso verso chi si dimostra restio a cedere ai ricatti. Crescente è anche la minaccia di vendere i prodotti a prezzi stracciati. Dopo l’operazione ‘count down’ si impone dunque la necessità di continuare ed anzi intensificare ogni azione repressiva del fenomeno, superando l’atteggiamento di scarsa o del tutto mancante collaborazione degli agricoltori vittime del ‘racket dei campi’ lamentata da investigatori e magistrati, ridando fiducia agli agricoltori sulla presenza dello Stato anche nelle campagne e contrade rurali, con più strutture, uomini e mezzi della Polizia di Stato e dei Carabinieri a partire dai più grandi centri agricoli come Scanzano e Policoro”.

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