“Il ‘travestimento’ notturno della manovra del Governo, effetto delle tante e diffuse reazioni politiche e delle osservazioni puntuali sollevate dal Capo dello Stato, consente ora di registrare che la norma relativa alla soppressione delle ‘miniprovince’ è stata accantonata (e trasferita al Codice delle Autonomie) mentre altre misure (anch’esse oggetto di severa valutazione critica) verranno inserite in un disegno di legge apposito. Basti considerare che il complesso della manovra pari a complessivi 24 miliardi di euro verrà sostenuta per 8,5 miliardi dalle Regioni e per 4,5 miliardi da Province e Comuni, senza contare la scure di 300 milioni di euro che si abbatterà ‘rozzamente’, cioè senza un minimo di finalismo selettivo, su 232 Enti Culturali italiani”.
E’ quanto afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vincenzo Viti, il quale sottolinea che “in ogni caso viene scongiurata un operazione improvvisata e devastante, quale quella della soppressione delle piccole Province, priva di qualsiasi respiro politico, soprattutto penalizzante verso comunità che avrebbero diritto ad essere rappresentate e dotate di adeguati presidi istituzionali. Senza contare che qualsiasi superamento delle Province quali strumenti di governo dei territori avrebbe avuto bisogno di un ripensamento puntuale dell’organizzazione statuale nel segno di un nuovo modello di democrazia partecipativa e federativa”.
“Mi auguro che la vicenda, alla quale abbiamo assistito e che pare temporaneamente scongiurata – conclude Viti – rappresenti l’occasione per una riflessione organica e seria su temi che toccano il corretto svolgimento dello spirito pubblico del nostro Paese”.