(ACR) PRECARI SCUOLA, SALIERNO (PD): RISULTATO RAGGIUNTO

“I quattro Avvisi per la scuola pubblicati oggi sul sito istituzionale della Regione rappresentano la risposta che il personale precario della scuola, docente ed Ata, si attendeva già da tempo per superare la condizione di condanna alla precarietà inflitta “senza attenuanti” dal Ministro alla P.I. Gelmini”. E’ il commento del consigliere regionale del Pd, Adeltina Salierno, sottolineando che “aver garantito a circa 800 unità l’integrazione salariale all’indennità di disoccupazione, il ritorno in aula e il punteggio necessario per non restare indietro nelle graduatorie, è un traguardo importante e sino a qualche settimana fa per nulla scontato. Anche l’ampliamento della platea di precari, grazie all’erogazione di risorse proprie della Regione, in modo da consentire che nemmeno un precario resti a casa – continua Salierno – costituisce un buon risultato di un laborioso lavoro sinergico tra commissioni competenti, consiglio e Dipartimento Formazione-Lavoro”.

“La manovra varata dalla Regione, inoltre – sostiene Salierno – consente al personale precario delle istituzioni scolastiche di guardare con maggiore fiducia anche al nuovo anno scolastico 2010-2011 quando dovremmo adeguare il piano di riordino scolastico e saremo costretti ancora a fronteggiare i nuovi tagli del Miur di cattedre, plessi scolastici e servizi. Infatti questa sperimentazione attraverso un programma regionale che amplia l’offerta formativa nelle scuole lucane sarà riproposta e ci auguriamo entro giugno prossimo per trovarci in tempo agli adempimenti dell’inizio del nuovo anno scolastico. Ci preoccupa, comunque, il futuro della pubblica istruzione. Dopo la provocazione del ministro Brunetta di una legge che faccia uscire di casa i ‘bamboccioni’ a 18 anni la maggioranza di centrodestra fa sul serio e con un emendamento al disegno di legge Lavoro, collegato alla Finanziaria ha stabilito che l'apprendistato possa valere a tutti gli effetti come assolvimento dell'obbligo di istruzione. Se il provvedimento dovesse andare in porto gli studenti meno volenterosi potrebbero uscire dalle aule scolastiche un anno prima dell'attuale obbligo scolastico, fissato a 16 anni”.

“Una scelta questa che, oltre ad essere grave in un Paese in cui l'abbandono scolastico raggiunge, al Sud, punte del 25 per cento – conclude Salierno – va del tutto in controtendenza rispetto a ciò che avviene nel mondo”.

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