(ACR) POSTE, SINGETTA: ELIMINARE TEMPI DI ATTESA E DISSERVIZI

“I disservizi in una città come Potenza, si sa, non mancano mai. Né si può essere alla costante ricerca di una perfezione burocratica e amministrativa che, forse, non è mai esistita. L’auspicio, però – dice il consigliere di Alleanza per l’Italia, Alessandro Singetta – è quello che, attraverso la razionalizzazione delle risorse e dei costi ed al potenziamento di strutture e know how, i cittadini possano eliminare tempi di attesa e fastidiosi intralci di tipo pratico”.

“I lunghi tempi di attesa – continua Singetta – e la mancanza di personale che ho potuto rilevare presso l’ ufficio postale Potenza 1 di Via Anzio, riflettono, purtroppo, un atavico problema del servizio postale lucano, spesso poco organizzato a causa di perduranti carenze del personale, inferiore a quello necessario, nonché al problema dell’apertura di pochi sportelli che, come inevitabile conseguenza, producono il proliferarsi di lunghe code ed estenuanti attese. Il mio non vuol essere un attacco indiscriminato contro un singolo sportello ma una denuncia – sottolinea Singetta – contro un malfunzionamento che, talvolta, diventa generalizzato e quasi cronico nell’ambito del circuito postale regionale, che presenta, purtroppo, ancora pesanti lacune. Gli obiettivi, tanto predicati ed auspicati, di razionalizzazione ed efficienza, nonché di trasparenza e velocizzazione delle pratiche e dei servizi – conclude Singetta –dovrebbero essere maggiormente perseguiti nell’ambito del servizio postale, sia a livello nazionale che a livello regionale, per garantire a tutti i cittadini la massima efficienza che vada anche nella direzione della semplificazione, attraverso la riduzione del tempo di attesa agli sportelli. In una realtà provinciale come quella di Potenza, ed ancor più nei tanti uffici postali periferici di paesi e zone rurali, si rende necessaria una tale organizzazione. La crescita di un territorio passa anche, inevitabilmente, dal livello di qualità dei servizi che esso è in grado di offrire: non possiamo, dunque, più attendere una riqualificazione che è divenuta impellente. Più servizi vuol dire anche sviluppo e interazione in una rete che da locale si fa globale”.

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