“Per poter discutere, nella massima Assemblea territoriale, alcune proposte di legge di iniziativa popolare – riferiscono i consiglieri – si è scelto di applicare alla lettera le norme previste dal Regolamento interno del Consiglio regionale che prevede, appunto, per i progetti di legge rivenienti dalla precedente consiliatura, che all’inizio della nuova legislatura, il Presidente del Consiglio disponga l’iscrizione all’ordine del giorno ed il reinvio alle competenti Commissioni consiliari”.
“Anziché prendere in giro i cittadini che hanno firmato le proposte di legge – a giudizio di Mollica, Navazio e Falotico – anche in virtù del fatto che alcune di esse sono pendenti già da due o tre anni, ci voleva il coraggio civile di discuterle e decidere definitivamente e formalmente, in Aula, se le stesse dovessero essere bocciate ovvero approvate. Bisogna essere chiari – proseguono i consiglieri – nei confronti della comunità che ha deciso di utilizzare gli strumenti più alti di democrazia partecipata presenti nello Statuto regionale. Ed è per questo – concludono Mollica, Navazio e Falotico – che i cittadini si sentiranno sempre più rappresentati perché ci batteranno affinché le imprescindibili regole della democrazia siano rispettate appieno, prestando, al tempo stesso, la dovuta attenzione al lavoro delle Commissioni consiliari che dovranno dare tempestiva attuazione all’approfondimento delle questioni ed alla valutazione di merito riguardante le proposte di legge, concludendo in tempi rapidi l’iter procedurale”.