“E’ noto a tutti – scrive Mollica – che nel corso del restauro effettuato negli anni tra il 1980 e il 1990 della Chiesa della SS. Trinità di Venosa, la Soprintendenza ha voluto istituire un Museo denominato ‘del Territorio’, anche se in esso si raccolgono importanti e notevoli testimonianze appartenenti all’Ordine monastico – militare dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme detto di Rodi detto di Malta. La raccolta di reperti e di elementi scultorei, ritrovati nella Chiesa, fu sistemata per una parte all’entrata della stessa e, per un’ulteriore parte, nella foresteria. Obiettivo quello – continua Mollica – di permettere al pubblico di fruire di questa mostra permanente, consentendone la visione ai numerosi turisti attratti dalla città di Venosa e, a tanti altri richiamati dal tema dei ‘Cavalieri di Malta’ che riveste, da un po’ di tempo, notevole interesse anche da parte di studiosi e curiosi, il avrebbe significato rilancio e sviluppo del turismo non solo per la Città di Venosa, ma per l’intera regione. Diversi documentari, film e trasmissioni televisive – afferma Mollica – danno risalto a questo tema e anche sul nostro territorio ci sono state molte iniziative, fra le quali da segnalare anche un volume finanziato dall’Apt Basilicata con un progetto dedicato. Dalla valorizzazione di questo museo – sostiene il consigliere – che è già pronto e che, con piccoli interventi potrebbe essere aperto al pubblico, ne deriverebbe un’importante ricaduta economica. Ecco perché – spiega – detta ricchezza non può più rimanere lì ferma e non fruibile”.
Mollica chiede al Sindaco di Venosa, “di essere attore principale, convocando una riunione con i soggetti in indirizzo per trovare soluzione all’apertura ed alla disponibilità del sito che potrebbe fin da adesso – è la proposta del consigliere – cambiare nome e chiamarsi Museo ‘Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta’. In detta riunione – aggiunge – bisognerà ricercare soluzioni utili con la proprietà attraverso la stipula di una convenzione, sia con la Soprintendenza dei Beni Archeologici per l’apporto tecnico – scientifico che con la Regione Basilicata e l’Apt per ricercare ulteriori e appositi finanziamenti per il progetto che potrebbe, inoltre, essere rilanciato e sfruttato mediaticamente anche con un convegno scientifico internazionale da tenersi a Venosa”.
In conclusione, Mollica si dice convinto che la sua proposta, correlata con il progetto comprensivo di alcuni cenni storici, troverà l’attenzione da parte di chi dovrà intervenire per far sì che diventi realtà.