(ACR) MATTIA (PDL) SU PIANO FORESTAZIONE 2010

“Anche quella che doveva essere la ‘grande novità’ del Piano di Forestazione 2010, con l’approvazione per la prima volta da parte del Consiglio regionale, già nel mese di febbraio scorso, delle direttive di attuazione del programma triennale di forestazione, pur di anticipare le procedure e garantire la piena occupazione, si è rivelata una grande bufala”. E’ quanto sostiene il Consigliere regionale Franco Mattia (Pdl), ricordando che “i sindacati, legittimamente, hanno chiesto di sapere dall’Assessore alla Formazione, Rosa Mastrosimone, e dall’intera Giunta i motivi dei ritardi nell’avvio dei corsi di formazione per 300 operai, ritardi che hanno di fatto bloccato il turn-over nel settore forestale. Dunque – aggiunge Mattia – ancora un fallimento per un Programma triennale di forestazione che ricalca il vecchio schema di interventi rivelatisi nel corso degli anni ampiamente fallimentari”.

“Si pensi solo al fatto che – afferma il Consigliere del Pdl – per il Piano Triennale di Forestazione e il Piano Vie Blu la Giunta regionale impegna fondi per oltre 150 milioni di euro, di cui 44,5 milioni di euro solo per il Piano di Forestazione 2010. Nell’ambito di questo investimento dovrebbe essere attivata la Misura 226 del Psr Basilicata 2007-2013 ‘Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi’, per una spesa complessiva di 10,5 milioni di euro, mentre 5,6 milioni di euro sono disponibili per la realizzazione degli interventi di compensazione ambientale oggetto di contrattazione tra ENI e Regione Basilicata. Inoltre, per il cosiddetto rafforzamento dei ‘processi di governance delle politiche ambientali e forestali’ previste dal Piano Triennale di Forestazione 2009-2011 sono stati destinati altri 700mila euro, che sono rimasti impantanati nella burocrazia regionale”.

“Sul piano occupazionale – aggiunge Mattia – le indicazioni del Piano parlano dell’impiego complessivo, a vario titolo, di oltre 5 mila operai, di cui 300 avrebbero dovuto essere, dal mese di marzo scorso, i nuovi occupati. C’è poi la questione dei laureati in scienze forestali che sono in attesa del rinnovo del loro contratto che è scaduto il 30 giugno scorso. Ma, oltre al mancato impegno sul fronte occupazionale, la situazione di dissesto idrogeologico permane grave: le numerose frane che si contano sul territorio regionale hanno causato danni immensi. Il 70 per cento del territorio regionale è ormai preda o sotto concreta minaccia di erosione. Il danno annuale provocato dal dissesto idrogeologico nella nostra regione – evidenzia Mattia – si aggira intorno ad una media di 200 milioni di euro. E’ il caso di ricordare che circa il 35 per cento del territorio regionale è costituito da aree forestali e che, pur in presenza di adeguate risorse finanziarie messe a disposizione attraverso i canali della Comunità europea, si continua ad operare nel settore idraulico-forestale con scarsi risultati. Non si realizzano più i rimboschimenti ed i consolidamenti di un tempo, è scomparsa la realizzazione delle piccole, ma efficaci opere di difesa del territorio, si ignorano i tanti torrenti che hanno bisogno di interventi di manutenzione e di sistemazione. Lasciare le cose così come sono equivale a scegliere semplicemente l’alternativa dell’attesa dei disastri, ricorrendo allo stato di calamità naturale per ottenere qualche fondo straordinario della Protezione civile. Se, invece, vogliamo sconfiggere le alluvioni che si affrontano da lontano, nel tempo e su tutto il territorio – ribadisce il consigliere del Pdl – occorre istituire una Struttura Interdipartimentale (Ambiente-Agricoltura-Infrastrutture) che attivi programmi pluriennali di investimento nel settore della difesa del suolo e che consenta un ritorno alla tradizionale impostazione delle attività nelle sistemazioni dei bacini montani. Anche con il piano 2010 – conclude Mattia – siamo di fronte alle scelte assistenzialistiche che non produrranno effetti positivi sia sul piano dell’occupazione che sulla valorizzazione ambientale”.

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