“L’ammissione del fallimento dei programmi di reindustrializzazione che è venuta ieri dal neo assessore alle Attività Produttive, Erminio Restaino, sommata al nuovo grido d’allarme lanciato, sempre ieri, dai sindacati dei lavoratori edili (dal 2008 al 31 marzo 2010 sono stati complessivamente 5.262 i posti di lavoro persi in Basilicata nel settore edile) dovrebbero convincere il presidente De Filippo a rivedere il ‘Pacchetto lavoro’ annunciato nella sua relazione programmatica”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Franco Mattia (Pdl) per il quale “l’autocritica di Restaino sul mancato funzionamento degli strumenti normativi e finanziari messi in campo dalla Giunta regionale per i siti industriali della Valbasento, della Valle di Vitalba, di Baragiano e Tito, non si può ritenere soddisfacente se non è accompagnata da profonde modifiche per superare tutti gli aspetti negativi che hanno scoraggiato gruppi imprenditoriali ad investire nei nuclei industriali lucani da tempo in fase di smobilitazione”.
“E non sono nemmeno sufficienti – afferma Mattia – una proroga al 6 luglio prossimo dell’Avviso pubblico relativo ai Piani di sviluppo industriale e generiche indicazioni per favorire un migliore accesso al credito da parte degli imprenditori. Per il comparto delle costruzioni – aggiunge il consigliere del Pdl – è evidente che il blocco di opere infrastrutturali e di lavori pubblici, già previsti da documenti programmatici regionali, insieme con la crisi dell’edilizia privata hanno determinato conseguenze negative sull’occupazione diretta ed indotta, oltre che sul tessuto imprenditoriale, caratterizzato da piccole e medie aziende e ditte artigianali. Di qui – dice Mattia – lo sforzo ulteriore, cui è chiamata la Giunta De Filippo, per passare dalle idee progettuali del ‘Pacchetto lavoro’, alcune delle quali sicuramente interessanti, ad una strategia decisamente più avanzata e riformista delle politiche del lavoro e delle politiche per le attività produttive. La proposta del ‘Reddito Ponte’ – aggiunge Mattia – è forse la più suggestiva. E ad essa vogliamo guardare con serenità, senza il pregiudizio che ci verrebbe da altre misure in parte contenute nel ‘Patto per i Giovani’ ed in parte risalenti agli ultimi anni della scorsa legislatura (‘Generazioni verso il Lavoro’) che si sono rivelate fallimentari. Per questo attendiamo di conoscere nel dettaglio – conclude – il succitato ‘pacchetto lavoro’, ribadendo una posizione non pregiudiziale, ma rigorosa su un punto fondamentale: non consentiremo lo spreco di altre risorse comunitarie e regionali che non siano finalizzate a creare posti di lavoro veri e non solo sulla carta”.