(ACR) LAPENNA SU MOZIONE STATO DI ATTUAZIONE RIFORMA SANITARIA

“La necessità di effettuare un monitoraggio sulla applicazione della riforma sanitaria ad un anno dalla sua applicazione si rende necessaria in virtù di una sanità in forte affanno che, mai come in questo momento, vive un periodo di notevole criticità”. È quanto dichiara il consigliere regionale del gruppo di Forza Italia verso il Pdl, Sergio Lapenna.

“La sanità lucana, come più volte annunciato dal presidente De Filippo subito dopo l’approvazione della legge, avrebbe dovuto cambiare volto con il rilancio della funzione dei distretti socio-sanitari, per poter assumere una conformazione a rete e rafforzare la propria competitività. Il tutto finalizzato a riaffermare i caratteri del Servizio sanitario regionale quale sistema unitario e a raggiungere gli obiettivi di organicità, appropriatezza, equità, efficienza, efficacia ed economicità dei servizi. Ma a distanza di un anno i distretti sanitari non sono stati neanche avviati e non è stata intrapresa in alcun modo la trasformazione dell'Azienda-locale in Azienda-rete, in particolare ad oggi ancora non si vedono gli annunciati obiettivi di economicità e di efficienza, assistiamo invece ad una eccessiva burocratizzazione ed a una duplicazione delle funzioni, ma anche di alcune attività strettamente sanitarie. I dati certi, nel totale clima di incertezza e di confusione – afferma Lapenna – riguardano l’adozione di atti aziendali generici poco influenti sul miglioramento generale di un servizio sanitario che da quanto emerge da alcuni comportamenti delle Direzioni generali succedutesi negli anni è più preoccupato a tutelare singole posizioni piuttosto che a garantire l’efficienza di un servizio. Infatti, molte delibere dell’Azienda ospedaliera San Carlo sono state emesse in dispregio a qualsiasi principio di garanzia e trasparenza nella pubblica amministrazione. Con questo modo di operare che prescinde da qualunque logica di buona amministrazione, si impedisce la normale e serena attività medico – chirurgica e la conseguenza di tale atteggiamento è quella di determinare in validi dirigenti medici, che non hanno condiviso l’operato della direzione strategica, una fuga dall’azienda non solo oggi ma anche nel passato. Recenti sono le dimissioni di autorevoli medici conclude Lapenna – che hanno lasciato il S. Carlo, dichiarando esplicitamente che all’interno dell’ospedale non esiste la meritocrazia”.

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