(ACR) INELEGGIBILITA’, RUGGIERO: LASCIARE SPAZIO AL MERITO

“Molto spesso ciò che può apparire una vera notizia non sempre riesce a comunicare la piena interezza del suo contesto se non si legge l’altra faccia della medaglia”

“La stampa, ultimamente – sottolinea Ruggiero – ha dato molto risalto ai vari casi di ineleggibilità di neoeletti consiglieri regionali (me compreso) senza tuttavia leggere anche la cosiddetta ‘altra faccia della medaglia’. Ha, così, dato un certo spazio a soggetti che si ergono a giganti della politica e della giustizia, traducendosi nei fatti in ben altro. Pancrazio Gagliardi, primo tra questi giganti, chiederebbe, oltre che nelle sedi giudiziarie anche sulle pagine dei giornali, di diventare al mio posto consigliere regionale senza manifestare alcun disagio per aver preso solo circa 600 voti contro i miei circa 3700 ed appellandosi, peraltro, ad argomenti che già cinque anni fa e nelle stesse sedi sono stati rigettati”.

“Chiederebbe, quindi – continua Ruggiero – di ricoprire questo ruolo, dimenticando e mortificando, lui sì, la volontà di 3700 elettori che si sono espressi in maniera, a dir poco, inequivocabile al pari degli stessi organi giudiziari che già a suo tempo si sono espressi a mio favore e sugli stessi temi, pur avendo in quell’occasione un ricorrente più dignitoso con oltre 2200 consensi, l’amico Antonio Melfi. Al contrario di loro, a questi giganti mi piacerebbe dire ancora con i fatti, come ho sempre preferito fare, che le strumentalizzazioni e le opportunità di comodo non servono in politica. Il sottoscritto si è sempre mosso in pieno spirito di servizio, anche in occasione della candidatura a Presidente della provincia di Matera (che pure viene tanto rivendicata) al punto di essere stato l’unico a dimettersi, da subito, dalla carica di consigliere provinciale a favore di una donna del suo partito, Giusy Favonio, che oggi è capogruppo Udc alla Provincia di Matera”.

“A tutti gli altri giganti che sembra si siano quasi associati per il perseguimento della diffamazione annuncio – conclude Ruggiero – con la correttezza che mi ha sempre contraddistinto, che anche il loro livore sarà portato nelle medesime sedi giudiziarie perché possa sbollire e lasciare spazio al merito, al rispetto delle regole democratiche ed alla piena fiducia nella giustizia”.

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