(ACR) FIAT, ROMANIELLO SU RESPONSABILITA' PER ACCRESCIUTA TENSIONE

Il consigliere regionale di Sel, Giannino Romaniello, parla di “un clima di accresciuta tensione che merita una maggiore attenzione delle istituzioni, dei partiti, dell'intera società civile lucana”

“La trasformazione del provvedimento di sospensione in licenziamento dei tre operai dello stabilimento di Melfi, di cui due, non va dimenticato, sono Rsu della Fiom e, pertanto, eletti direttamente dagli operai, fa precipitare la situazione per grave responsabilità della direzione della Sata con l'evidente avallo del management torinese”. E' il commento del capogruppo Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) Giannino Romaniello, per il quale “si è determinato un clima di accresciuta tensione che merita una maggiore attenzione delle istituzioni, dei partiti, dell'intera società civile lucana”.

“La forma di protesta estrema – aggiunge Romaniello – decisa in queste ore dai tre operai della Fiat saliti sulla ‘Porta Venosina’, nel centro storico di Melfi, è la riprova della necessità di compiere atti che riconducano alla serenità, come avevano chiesto i gruppi consiliari alla Regione e come ha chiesto oggi il Consiglio provinciale di Potenza, facendo superare l'atteggiamento insensibile e di profonda sottovalutazione della stessa Fiat che rasenta la ‘provocazione’. Pertanto, lo sciopero proclamato dalla Fiom a livello nazionale per venerdì prossimo con una manifestazione a Potenza – dice Romaniello – segna una nuova fase di lotta e di mobilitazione che dopo i licenziamenti sarà più dura. Del resto, come testimonia l'altro licenziamento deciso dalla Fiat nei confronti di un ‘quadro’ e delegato della Fiom dell’Engineering and design di Mirafiori perché ha usato la e-mail aziendale per diffondere, a quaranta colleghi, un volantino in cui i lavoratori polacchi di Tichy esprimevano solidarietà ai colleghi di Pomigliano in vista del referendum, è la riprova che il caso di Melfi è diventato per i dirigenti torinesi della casa automobilistica l'occasione per imporre la ‘legge del padrone’ e reprimere ogni forma di dissenso”.

“E' evidente che per le forze della sinistra e del progresso, quanti sono stati impegnati in prima linea per la difesa dello statuto dei lavoratori e, quindi, dei diritti fondamentali degli operai – afferma l'esponente Sel – il proprio posto è a fianco degli operai della Sata e della Fiom”.

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