“Dobbiamo inaugurare una nuova stagione del fare, che lasci da parte esitazioni o contrapposizioni meramente ideologiche per puntare dritto al cuore dei problemi che attanagliano la nostra regione. E’ il tempo della responsabilità che maggioranza e opposizione, ognuna per il proprio ruolo e per le proprie funzioni, devono perseguire, per il bene dei lucani. E’ ora che la Basilicata ridiventi padrona del proprio destino”. E’ quanto ha affermato, nel suo intervento in Consiglio regionale, il capogruppo di “Per la Basilicata”, Roberto Falotico.
“Le battaglie di colore, oggi, lasciano il tempo che trovano – ha spiegato Falotico – quando di fronte a una crisi globale che sta attraversando il Continente, il rischio è di trovarsi invischiati nelle sabbie mobili della recessione. In questa fase, dunque, ognuno di noi può e deve farsi portatore di proposte efficaci per dare risposte reali ai problemi economici che sono sotto gli occhi di tutti. Non servono sterili contrapposizioni nè letture dei dati economici ‘ad uso e consumo del manovratore’, altrimenti potremmo accogliere il calo della disoccupazione come una vittoria anziché come l’abbandono della ricerca attiva di lavoro. Spero che in questa funzione ‘interpretativa’ non voglia esercitarsi il presidente della Giunta, perché così ci si continuerebbe a nascondere e non si affronterebbero quelle fragilità strutturali proprie del sistema economico e produttivo lucano, che insieme alla crisi globale hanno determinato un pericoloso arretramento del sistema e un serio rischio di tenuta sociale. Non a caso lo stesso presidente della Giunta pone questi temi in cima alla sua agenda programmatica per il prossimo quinquennio. Dunque, è opportuno ripiegarsi seriamente e con tempestività sui problemi reali, studiando interventi di respiro ampio, scevri da semplici logiche distributive, focalizzati su ambiti e situazioni capaci di generare un effetto anti crisi”.
Falotico passando all’analisi puntuale della relazione programmatica di De Filippo, ha detto che “se c’è un problema legato alle risorse, non serve rimpallare le responsabilità tra Regione e Governo nazionale, ma dialogare in modo costruttivo per il riconoscimento di una nuova politica del Mezzogiorno, che faccia leva sulla forza dei progetti per invertire la tendenza di un decennio in cui, a parte la crisi globale, si poteva fare più e meglio sul fronte delle misure per l’occupazione e sull’erogazione dei servizi. Occorrono più misure rivolte alle famiglie, che costituiscono il perno sociale del sistema Basilicata e che troppo spesso devono sopperire con immensi sforzi economici ed organizzativi alle lacune del sistema pubblico. In direzione delle imprese, inoltre – ha continuato – invito il presidente De Filippo a monitorare e migliorare la macchina amministrativa regionale, che va sempre di più resa fluida e professionale, altrimenti si rischia non solo di non agganciare la crisi ma addirittura di rimanere fermi, se non si riuscirà a rigenerare il sistema dei servizi che la Regione eroga. Utilizzare le risorse comunitarie e regionali per rimettere in moto le piccole e medie imprese, dunque, ovvero la spina dorsale del sistema economico e produttivo”.
“Per farlo – ha aggiunto il capogruppo di ‘Per la Basilicata’ – è indispensabile partire da una nuova etica tesa ad assicurare la trasparenza e la giustizia sociale invocate dallo stesso presidente della Giunta. Le Istituzioni devono tornare ad essere pienamente credibili, per evitare che lo scollamento rispetto alla società civile aumenti ulteriormente, producendo effetti devastanti. Il presidente De Filippo, che chiede ai giovani meno attesa e più intraprendenza, deve interrogarsi seriamente sul cambio culturale da lui invocato, per comprendere in che percentuale le resistenze all’intrapresa non siano figlie del nostro sistema politico – forse ‘allergico’ al fattore della meritocrazia – che ha probabilmente incentivato tanti giovani a non rischiare e ha costretto molti altri a fuggire dalla Basilicata. La svolta culturale attesa sta prima di tutto nelle Istituzioni, e le prime risposte verranno dai comportamenti che ognuno di noi avrà, prima ancora che dagli annunci. Se tutto ciò si verificherà, avrò un atteggiamento costruttivo e la mia sarà un’azione di rigoroso controllo e di proposta. Certo, ci vorrà una buona dose di coraggio nello staccarsi dagli schemi del rigido posizionamento per guardare concretamente alle questioni cruciali da risolvere, ma è un passo non più rinviabile se si vuole ottenere quella che il presidente chiama ‘legislatura di innovazione’. Occorrono sentimenti veri per costruire il vademecum condiviso auspicato dal Governatore, ma soprattutto la verifica su quanto e come verranno recepite e discusse le proposte provenienti da maggioranza e opposizioni”.
Falotico ha, quindi, ‘consegnato’ al presidente De Filippo un “Pacchetto di misure per lo sviluppo e l’occupazione” suddiviso in otto schede e poggiato su alcuni princìpi trasversali: progettare e proporre interventi di sostegno e riqualificazione alle piccole aziende, volti anche al mantenimento ed al recupero di posti di lavoro; promuovere forme di integrazione fra imprese, connettendo nel network anche soggetti quali l’Università, i Centri di ricerca e altri organismi che siano in grado di offrire un valore aggiunto alla rete; progettare interventi di sviluppo del sistema economico attraverso una costante e preliminare azione di “concertazione” con gli organismi di rappresentanza che operano sul territorio; proporre misure di sostegno alle imprese regionali con la logica dello “sportello”, per consentire alle imprese di impiegare le risorse nei tempi in cui si ritiene di poter realizzare investimenti; monitorare puntualmente le azioni e gli interventi per attivare metodologie e momenti di verifica qualitativa delle azioni amministrative intraprese e i reali effetti generati sul breve e sul medio periodo. Le otto schede progettuali riguardano: promozione e sostegno alle reti di impresa; interventi a favore del ricambio generazionale nelle Pmi; voucher per valorizzazione del capitale umano; servizi avanzati di sostegno ai processi di internazionalizzazione delle imprese; Work experience (per stimolare una rete di imprese disponibili ad ospitare giovani inoccupati per periodi prolungati di tirocinio lavorativo); misure per i lavoratori colpiti dalle crisi aziendali (sostenendo processi di riqualificazione professionale e outplacement).
Falotico ha, infine, annunciato che le misure proposte verranno illustrate nell’ambito di specifici momenti di comunicazione programmati nei prossimi giorni.