(ACR) EX AGILE, ROMANIELLO: SOSTENERE GIUSTA LOTTA LAVORATORI

“La complessa vertenza in atto dei lavoratori dell’azienda ex Agile che vede impegnate le organizzazioni sindacali e la Giunta regionale in una difficile mediazione con gli imprenditori, è figlia di una idea del lavoro e dei diritti dei lavoratori da mettere sempre e comunque in secondo piano da parte di certa imprenditoria, ma anche della assenza di scelte chiare e ben definite da parte del pubblico”. E' quanto rileva il capogruppo Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello.

“Non serve in questo momento, in cui tutti dobbiamo essere impegnati a sostenere la lotta dei lavoratori e dei loro rappresentanti – aggiunge – fare polemiche e tornare su quanto avvenuto in occasione della emanazione del bando. Certamente, però, questa ennesima vicenda dimostra che non è più rinviabile all’interno del centro sinistra una discussione puntuale e definitiva sulla necessità di approvazione di una legge regionale chiara sugli appalti in tutti gli Enti pubblici della nostra regione di servizi ed attività che, fermo restando l’autonomia gestionale ed organizzativa delle aziende circa la gestione delle attività, dall’altro introduca come vincolo, per tutti coloro che partecipano a gare di appalto di servizi pubblici, la assunzione di tutto il personale precedentemente impegnato nelle attività. Singolare appare – prosegue Romaniello – il fatto che lavoratori già da anni attivi, debbano, in occasione di cambio dell’azienda a seguito di una gara, rifare il periodo di prova. Sono cose di altri mondi, quelli di chi auspica il superamento di qualsivoglia regola nelle relazioni industriali con l’azzeramento di ogni forma di rappresentanza e dignità dei lavoratori”.

“Nel caso specifico – afferma Romaniello – non solo vi sono risorse e servizi in grado di garantire il lavoro per tutti, ma anche i margini di guadagno per l’impresa. Per la esperienza fin qui fatta, considerato che le attività sono tutte derivanti da commessa pubblica – conclude l'esponente Sel – è opportuno valutare seriamente la possibilità, in futuro, di internalizzazione delle stesse, che, sicuramente, verrebbero svolte con lo stesso impegno ed efficienza come fatto fino ad oggi da parte dei lavoratori”.

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