(ACR) DI SANZA SU RIFORMA NORMATIVA ELETTORALE REGIONALE

“La decisione del Governo di impugnare la riforma della normativa elettorale regionale con cui, finalmente, si prevedeva l’abolizione del listino, se da un lato ne ha rinviato la sua applicazione alla prossima legislatura, dall’altro ha avuto il merito di aprire un dibattito costruttivo sui principi da rispettare nella sua composizione. Un tema che va affrontato pubblicamente poiché lo ritengo essenziale per recuperare un rapporto diretto con i cittadini”. E’ quanto dichiara il Consigliere regionale del PD,Antonio Di Sanza, intervenendo sulla questione.
“Il listino nasceva al di fuori dei classici schemi politici con l’obiettivo di offrire la possibilità a personalità di un elevato livello culturale e professionale di poter contribuire allo sviluppo della propria Regione. Nei fatti e nel tempo, però, il listino e la sua funzione non hanno rispettato la ratio della norma ma, al contrario, sono diventati oggetto di compensazioni politiche spesso fondate su interessi singoli e non collettivi.
Credo, dunque, sia giunto il momento storico e politico, anche in seguito al dibattito che si è tenuto in aula sull’abolizione del medesimo listino, di affrontare a viso aperto il tema partendo da alcuni presupposti.
Il primo riguarda, come già detto, l’utilizzo improprio del listino rispetto alla sua funzione originaria. Il secondo riguarda il rischio che, pur nel rispetto della sua funzione originaria, tramite il listino si può portare in Consiglio regionale personalità “libere” da responsabilità politiche non propriamente utili alle maggioranze. Il terzo, infine, riguarda l’attuale situazione politica regionale: al momento sono sette le liste a confronto nelle prossime elezioni regionali, il che implicherà prevedibilmente una frammentazione interna al Consiglio regionale che non garantirà la necessaria stabilità”.
“Preso atto – continua Di Sanza – che anche in questa consultazione bisognerà necessariamente individuare candidati da inserire nel listino, credo sia il caso di impegnarci almeno moralmente affinché questo spazio elettivo eviti i rischi sopra descritti e consenta, attraverso il suo uso di portare, in Consiglio regionale rinnovamento, genere, qualità e rappresentanza territoriale, difficilmente garantibili attraverso la conquista diretta del voto.
Per fare questo ed al fine di garantire una maggioranza stabile all’interno dell’Assemblea, penso che debba essere proprio il PD ad indicare almeno due componenti nel listino, e questa indicazione è un diritto-dovere che va riconosciuto al partito di maggioranza relativa della coalizione perché questo stesso partito assuma su di sé l’onere di una governabilità efficace, certa e duratura per la prossima consiliatura.
La scelta, inoltre, deve tener conto anche che in Consiglio regionale si va per controllare e legiferare, in una parola a lavorare, e sarebbe il caso che i selezionati abbiano tempo, qualità e competenze per garantire al Partito Democratico ed all’intera coalizione un’appartenenza ed una partecipazione essenziali per il raggiungimento degli obiettivi che si intenderanno perseguire.
Sono certo che nel PD lucano vi siano personalità, ed in particolare donne, che hanno già dimostrato di saper garantire, con equilibrio, responsabilità e capacità di gestione politica la guida del partito, e dunque meritevoli di assumere tale funzione”.
“Credo, pertanto – conclude Di Sanza – che se saremo capaci di rispettare tali indicazioni, potremo ben dire di aver portato in Consiglio regionale persone competenti e rappresentative dei territori nel rispetto della volontà popolare.”

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