“Si è bloccata da un po’ di tempo – dicono Mollica e Costanzo – la grande riforma della legge regionale n. 11 del 2008 che prevedeva la soppressione delle Comunità montane e l’istituzione delle Comunità locali. Infatti da ieri, non si ha più governance, né vi sono segnalazioni in merito a chi deve guidare i processi e gli atti futuri di questi Enti. Da oggi – proseguono i due consiglieri Mpa – dipendenti e braccianti forestali non sanno a chi rivolgersi per la mancanza di punti di riferimento, laddove la Regione Basilicata doveva assicurare, senza ricadere in una forma di centralismo regionale, la continuità relativa a tutto ciò che questi Enti stavano facendo sul territorio”.
“Le 290 unità che costituiscono il personale delle Comunità montane che non sanno quale sarà il loro destino ed i 4500 braccianti forestali lasciati a se stessi – aggiungono Mollica e Costanzo – creano, in questo momento, un disagio anche a chi, pur avendo sempre sostenuto la loro validità, si ritrova, oggi, a dover ammettere che il processo riformista se non è fallito è sulla buona strada. Il Governo regionale – concludono Mollica e Costanzo – deve farsi carico di un’azione decisiva e risolutiva affinchè, oltre alle tante crisi derivanti dal settore industriale, non si creino altre situazioni di criticità per mancanza di indicazioni e, soprattutto, di decisioni”.