(ACR) AUTILIO (IDV): RACCOGLIERE GRIDO D’ALLARME DI FEDERCULTURE

“Il grido d’allarme lanciato da Federculture, dalle imprese culturali, dagli amministratori pubblici e dagli operatori del settore rappresentati dalla federazione nazionale, a cui la Regione Basilicata aderisce, perché con la manovra economica del Governo tutta la cultura rischia di ridursi a poche e sporadiche iniziative e manifestazioni, va raccolto e sostenuto con la stessa determinazione e volontà politica con cui si contestano i tagli per la sanità o gli altri servizi essenziali”. Ad affermarlo è il vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Autilio (Idv).

“Nella Finanziaria – sottolinea Autilio – è previsto un taglio delle risorse per la cultura di 58 milioni di euro l’anno per i prossimi tre anni, di cui quasi 50 milioni saranno sottratti al capitolo riguardante la tutela e la valorizzazione dei beni e attività culturali. Arretra anche lo stanziamento del Mibac che arriva allo 0,21 per cento del bilancio dello Stato (era lo 0,34 per cento nel 2005). Se a questi tagli si aggiungono le riduzioni dei trasferimenti statali a Regioni ed Enti locali, per le prime complessivamente 4 miliardi di euro per il 2011 e 4,5 miliardi per gli anni successivi; per Province e Comuni, rispettivamente, 300 milioni e 1,5 miliardi per il 2011 e 500 milioni e 2,5 miliardi per il 2012 e seguenti, si può realisticamente prospettare, come denuncia Federculture, l’impossibilità per le amministrazioni locali di continuare ad assicurare l’erogazione ai cittadini di numerosi servizi pubblici, tra cui naturalmente anche quelli culturali”.

“Ci sono ancora altre norme – aggiunge Autilio – fortemente penalizzanti per la cultura come la soppressione delle spese per le sponsorizzazioni ed il divieto per le amministrazioni pubbliche, a partire dal prossimo anno, di sostenere spese per l’organizzazione di mostre, relazioni pubbliche, convegni, in misura superiore al 20 per cento di quelle effettuate nel 2009, vale a dire un abbattimento di fatto dell’80 per cento. Nello specifico, si vanno a colpire Comuni, Province e Regioni, i soggetti pubblici che più hanno investito in cultura negli ultimi anni, compensando il progressivo disimpegno statale. Per questo – dice il vice presidente del Consiglio regionale – nel respingere l'impostazione della manovra che penalizza il settore in modo inaccettabile, non solo per i tagli ai finanziamenti ai quali siamo purtroppo abituati da tempo, ma per misure che non produrranno risparmi, ma finiranno per danneggiare l'economia, pregiudicando lo sviluppo, è necessario fare fronte comune tra Regioni, imprese ed operatori della cultura, di un settore che non è, come vorrebbe far credere il Governo, un ambito improduttivo, fonte di sprechi e dispersione di risorse pubbliche. E' ormai riconosciuto che nel nostro Paese il settore culturale e creativo rappresenta una fetta importante della ricchezza nazionale, il 2,6 per cento del Pil, in grado di generare ricadute positive in altri ambiti economici ad esso connessi, primo tra tutti quello turistico. Il turismo culturale rappresenta, infatti – conclude Autilio – il 33 per cento del mercato turistico nazionale complessivo e, secondo stime recenti, starebbe addirittura crescendo verso il 40 per cento”.

    Condividi l'articolo su: