“C’è un solo modo per scongiurare inutili guerre dell’acqua fra Regione Basilicata e Regioni Puglia e Calabria: dare pratica attuazione a quella riforma degli enti che si occupano di gestione delle risorse idriche lucane che come il petrolio sono un potenziale di ricchezza e proprio come gli idrocarburi continuano a dare benefici troppo limitati”. E’ quanto sostiene il coordinatore regionale di Fli sen. Egidio Digilio lanciando l’idea di una Conferenza sull’Acqua che – spiega – “definisca una volta per tutte, attraverso proposte tecniche adeguate, una strategia di gestione dell’acqua, specie dopo l’esito dei referendum da assicurare al pubblico ma con la possibilità di interventi aggiuntivi di privati per ottenere risultati concreti”.
Nel sottolineare di “aver scoperto solo oggi della situazione dei crediti che Acquedotto Lucano vanta nei confronti della Sorical – Società risorse idriche calabresi”, Digilio aggiunge che “il primo atto da compiere riguarda da parte del Governatore lucano l’aggiornamento delle intese istituzionali con le Regioni Puglia e Calabria e con le Autorità d’Ambito Ottimali delle due regioni preposte al controllo dei bacini idrici sia sotto l’aspetto delle royalties da riconoscere alla Basilicata che sotto quello delle cosiddette contropartite”.
Per il coordinatore di Fli la Giunta “dimostra di non avere il coraggio riformista di mettere ordine nell’intricata rete degli enti idrici, dall’Ato, ad Acqua spa, Acquedotto Lucano, Consorzi di Bonifica, che insieme all’Ente Irrigazione per Puglia, Lucania ed Irpinia in tutti questi anni hanno assolto alla missione attribuita solo all’Acquedotto Pugliese: enti realizzati più che per dare da bere per dare da mangiare attraverso appalti di perenni lavori. E’ ora di una svolta vera tagliando presidenze, commissari e poltrone di potere e conseguendo innanzitutto maggiori incassi dall’acqua ceduta alle regioni limitrofe”.
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