Latronico: da dati Agenas uno stimolo per le riforme

La Quarta Indagine Nazionale sulle Reti Tempo-Dipendenti (dati 2023) offre una visione articolata della Basilicata. Segnala buoni risultati negli esiti clinici e nella qualità assistenziale, ma evidenzia la necessità di consolidare l’organizzazione territoriale delle Reti.

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La Quarta Indagine Nazionale di Agenas sulle Reti Tempo-Dipendenti (dati 2023) offre una visione articolata della Basilicata, che fa segnalare buoni risultati negli esiti clinici e nella qualità assistenziale, ma che evidenzia la necessità di consolidare l’organizzazione territoriale delle Reti. L’assessore alla Salute, politiche per la persona e Pnrr, Cosimo Latronico, ha sottolineato come “i dati forniscano un ulteriore supporto per la stagione di riforme regionali in corso, finalizzate a una maggiore integrazione, prossimità e qualità delle cure”.
È fondamentale precisare che il giudizio Agenas non si basa esclusivamente sugli indicatori sanitari di volume e di esito, ma assegna un peso significativo, pari al 30%, a un questionario su aspetti di programmazione delle Reti alimentato nel 2024 dalle Regioni. Proprio questa componente ha determinato una considerevole penalizzazione della Basilicata, in particolare nella rete dell’Emergenza Urgenza, nonostante i positivi risultati più propriamente sanitari. Tale aspetto merita un approfondimento, già avviato.
Venendo ai risultati sanitari, i dati Agenas smentiscono le prime superficiali letture e mettono in luce l’ottima performance garantita dai Pronto Soccorso lucani. La Basilicata occupa la posizione più alta in Italia relativamente al rispetto dei tempi massimi di attesa per la visita medica, raggiungendo l’86% contro una media nazionale del 67%. Parallelamente, l’indice di abbandono -ossia la percentuale di pazienti che lasciano il Pronto Soccorso senza aver ricevuto la visita- è tra i più bassi d’Italia, attestandosi a un modesto 2,70% rispetto alla media nazionale del 6,26%. Questi dati confermano l’ottimo lavoro effettuato, la fiducia dei cittadini e l’efficacia del nostro sistema ospedaliero nella presa in carico delle urgenze.
La Basilicata mostra performance cliniche positive e superiori alla media italiana in diversi ambiti. Nel trattamento dell’Infarto Miocardico Acuto, la regione vanta tassi di sopravvivenza tra i migliori in Italia e registra una mortalità a 30 giorni (sia post-infarto che dopo un intervento di bypass aorto-coronarico) migliore del dato medio nazionale. Similmente, nella gestione dell’Ictus/Emorragia, la regione dimostra un’eccellente capacità chirurgica nei casi più gravi, con tempi di intervento e mortalità a 30 giorni (per emorragia cerebrale e subaracnoidea) migliori rispetto alla media italiana. Anche nella rete dei traumi è confermata una tenuta complessiva e un livello di sicurezza in linea con gli standard nazionali.
Parallelamente, restano evidentemente margini di miglioramento soprattutto nel segmento territoriale delle Reti Tempo-Dipendenti, cioè nell’organizzazione e nella tempestività della presa in carico di alcune patologie in fase acuta. E così anche nel potenziamento della riabilitazione post-acuzie. Tutto ciò rappresenterà una priorità nel nuovo Piano regionale integrato della Salute e dei Servizi alla Persona e alla Comunità 2026-2030. Punti di forza potranno e dovranno essere il potenziamento delle postazioni territoriali, la maggiore integrazione tra Aziende del Ssr e tra ospedali e territorio, una digitalizzazione più spinta e l’utilizzo di sistemi innovativi. Grazie al Pnrr e alle riforme in corso, la Regione Basilicata saprà a realizzare una rete sanitaria più vicina, digitale ed equa, continuando ad investire in nuove tecnologie, formazione e infrastrutture sanitarie.

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